Venerdì 16 gennaio, alle 18, inaugura la mostra '100 manifesti fuori dal comune'
'100 manifesti fuori dal comune', ovvero un trentennio di comunicazione del Comune di Modena attraverso i manifesti realizzati dagli anni '70 ad oggi. E' la singolare mostra, promossa dal Comune di Modena, che inaugura venerdì 16 gennaio, alle ore 18, nel Corridoio dei passi perduti del Palazzo Comunale di piazza Grande. La mostra sarà visitabile fino al 15 febbraio (ingresso libero; da lunedì al venerdì 9-18.30, sabato e domenica 9-12.30). Oltre un centinaio i manifesti esposti, realizzati dall'Ufficio Grafica del Comune, che annunciano, con lo stile e il linguaggio propri de momento storico in cui nascono, eventi e nuovi servizi: dall'apertura di scuole dell'infanzia a feste di fine anno, dal trasporto pubblico ai consigli di quartiere, dai centri estivi alle nuove biblioteche ai servizi per gli anziani. 'Testimoniano ' spiega il sindaco Giuliano Barbolini - il preciso intendimento di percorrere con decisione la strada di una comunicazione pubblica non casuale e non episodica. Anzi, di considerare doveroso e necessario coinvolgere la città sulle scelte e sugli accadimenti più rilevanti. Una specie di 'album di famiglia', ma anche un prezioso deposito di memoria creativa che testimonia lo sforzo di cercare spazi per una comunicazione che non sia fatta solo di cose che si acquistano e si vendono, ma di senso civico e di appartenenza'. I manifesti esposti rappresentano una selezione dei 1400 presenti nell'archivio informatizzato dell'Ufficio Grafica del Comune, il primo in Italia nato all'interno di una pubblica amministrazione 30 anni fa. Duecentoventi opere grafiche - frutto della creatività dei professionisti che all'ufficio hanno lavorato o continuano a lavorare - scelti tra l'intera raccolta sono stati riprodotti nel catalogo che accompagna la mostra. 'Nulla è in sé più effimero di un cartellone; ma se una copia si salva dal tempo, sembra narrare un frammento di una storia. Storia in cui siamo stati tutti, e in cui è stato anche quel manifesto. Proviamo a rispecchiarci in quei colori, in quegli slogan, in quei disegni e in quelle parole, e forse ci accorgeremo che la nostra storia non è stata una cattiva storia' scrive il giornalista modenese Edmondo Berselli (editorialista de L'Espresso e direttore della rivista Il Mulino) nell'introduzione al catalogo.
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