Un protocollo con la Prefettura stabilisce l'utilizzo delle immagini che vengono cancellate dopo sette giorni dalla registrazione
L'intero sistema di viedosorveglianza entrato in funzione a Modena viene gestito nel pieno rispetto della legge sulla privacy. L'accesso alle centrali di controllo e ai dati da esse raccolti e trattati è infatti consentito esclusivamente ai responsabili del trattamento dei dati del corpo della Polizia Municipale, della Questura e dei Carabinieri e dagli incaricati addetti ai servizi da essi designati. L'archivio dei dati registrati costituisce, inoltre, per il tempo di conservazione stabilito, un patrimonio informativo per le finalità di polizia giudiziaria con eventuale informativa nei confronti dell'Autorità giudiziaria competente a procedere in caso di rilevata commissione di reati. Tutti gli aspetti legati alla Privacy hanno avuto puntuale regolamentazione in un apposito Protocollo di intesa tra Prefettura e Comune di Modena, notificato al Garante per la protezione dei dati personali. Il protocollo prevede che le procedure per accesso alle immagini possono essere attivate: sulla base di denunce di atti criminosi da parte dei cittadini; sulla base di segnalazioni relative ad atti criminosi pervenute agli organi di Polizia; sulla base di atti criminosi che vengono rilevati direttamente dagli operatori di polizia nel visionare le immagini trasmesse in diretta dalle telecamere o nell'esercizio delle proprie funzioni. Inoltre la presenza di ogni telecamera è stata segnalata con apposito cartello. Oltre alle tre Centrali di controllo è stata realizzata presso i Sistemi Informativi del Comune, un Centro di gestione che memorizza su supporto magnetico tutte le immagini registrate dalle telecamere a disposizione per la visione e la riproduzione per gli usi consentiti.
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