Il sociologo del mondo musulmano suggerisce una scuola estiva europea per mediatori culturali, una scuola per operatori sanitari e un festival di letteratura
Una scuola estiva europea per mediatori culturali, una scuola di specializzazione in mediazione culturale per operatori sanitari e un festival di letteratura 'senza confini'. Sono solo alcuni dei 'progetti per Modena' delineati dal sociologo del mondo musulmano Khaled Fouad Allam nel corso dell'incontro sulla cittadinanza globale che si è svolto giovedì sera alla Camera di Commercio nell'ambito di Free international airport, la manifestazione dedicata all'approfondimento dei grandi cambiamenti provocati dalle nuove tecnologie. Docente di Sociologia del mondo musulmano e di Storia e istituzioni dei paesi islamici all'Università di Torino, esperto presso il Consiglio d'Europa sull'immigrazione e le nuove cittadinanze, editorialista de 'La Stampa' e consulente scientifico della Fiera del Libro di Torino, Fouad Allam ha accolto l'invito di Free international airport di esaminare per cinque mesi la città di Modena dal punto di vista degli scambi culturali tra residenti storici e immigrati. Assieme a Marco Martiniello, docente all'Università di Liegi, in Belgio, e studioso dell'interazione tra storie e culture nelle società contemporanee, Fouad Allam ha esaminato la documentazione esistente (ricerche effettuate negli anni, rapporti, dati statistici e demografici, analisi dei servizi, documentazione progettuale) e ha incontrato testimoni privilegiati sulle tematiche dell'intercultura. Accanto a progetti congiunti con Reggio Emilia, per esempio sui temi della pianificazione urbana e sociale e sulla formazione di un partenariato europeo delle città e dei quartieri multiculturali, lo studioso ha delinato per Modena tre progetti specifici. Il primo riguarda la costituzione di una scuola estiva europea per mediatori culturali con due principali funzioni: la formulazione di uno statuto europeo dei mediatori culturali (per renderne omogenee caratteristiche e funzioni e creare un albo regionale al quale possano attingere pubbliche amministrazioni, scuole e imprese) e favorire un maggiore scambio di esperienze tra città e quartieri multiculturali in Europa. Il secondo progetto di Fouad Allam riguarda la costituzione di una scuola di specializzazione in mediazione interculturale per operatori sanitari. Le ricerche di Tahar Ben Jelloun, di Abdelmalek Sayed e Tobie Nathan hanno dimostrato che l'immigrazione si accompagna anche a un disagio psicologico che può portare a forme di depressione, personalità multipla e turbe del comportamento. La maggiore conflittualità si registra nelle famiglie immigrate quando i figli, spesso nati nel paese d'accoglienza, si sono integrati secondo modelli culturali locali che entrano in conflitto con quelli familiari. A questo proposito, l'idea di Fouad Allam è quella di creare una scuola di specializzazione per operatori sanitari in partenariato con la facoltà di Medicina dell'Università di Modena e Reggio Emilia. Un terzo progetto riguarda infine un Festival di letteratura senza confini in grado di valorizzare la letteratura del mondo dell'immigrazione e la nuova generazione di scrittori che si esprime oggi nelle lingue d'origine, ma anche in quelle dei paesi di accoglienza. Le proposte di Fouad Allam e di Martiniello saranno presto raccolte in volume e messe a disposizione di tutti perché, spiegano i due studiosi, 'l'immigrazione è una realtà che non riguarda solo gli specialisti, ma tutti i cittadini'.
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