Trasmettiamo alcune considerazioni di Raffaele Candini, Asssessore allo Sport, al termine della prima stagione del Modena Calcio nella massima serie calcistica
Si è conclusa la stagione sportiva del Modena calcio, e vorrei fare alcune brevi considerazioni a margine dei commenti tecnici e anche a margine del cantiere - ormai avviato - per il secondo stralcio di costruzione del nuovo Braglia. Innanzitutto, l'approccio con la serie A della città. Da giugno a settembre 2002 abbiamo sentito numerose cassandre predire ogni genere di sventura logistica e organizzativa: il Braglia non è sicuro, come faremo ad ospitare le strabordanti tifoserie di Lazio, Roma e Inter, la città dovrà vivere blindata, la stazione dei treni rischierà la devastazione ogni domenica, parcheggiare sarà impossibile, la collocazione centrale dello stadio provocherà ingorghi infiniti, bisognava farlo nuovo a Canicattì. A rileggerle oggi, alcune di queste fosche previsioni escono decisamente ridimensionate. Il Braglia ha retto il suo ultimo campionato garantendo la sicurezza del pubblico, la curva ospiti si è riempita del tutto si e no in 3 occasioni (quanti interisti per l'ultima di campionato'), incidenti dentro allo stadio non ce ne sono stati, l'inversione delle curve ha dato esiti positivi nell'ottimizzazione della logistica e dei flussi esterni. Gli episodi di vandalismo sono stati assai limitati, così come le congestioni del traffico. E i parcheggi limitrofi all'impianto si sono rivelati il più delle volte sufficienti, tant'è che la navetta appositamente istituita per collegare il parcheggio del parco Ferrari allo stadio ha viaggiato il più delle volte con un numero limitato di passeggeri. Col bel tempo, molti hanno inforcato bicicletta o motorino. Ne ho dedotto che la collocazione centrale del Braglia è assai amata: i più giovani o i più anziani come avrebbero potuto raggiungere lo stadio isolato in aperta campagna proposto dai consiglieri comunali di AN' La verità è che gli stadi in centro vivono, quelli ai margini della città vengono abbandonati alle erbacce appena scema la gloria sportiva. Penso che molte di queste preoccupazioni nascessero anche dal fatto che la serie A era una novità talmente grande da intimorire. Restano alcuni problemi reali: la programmazione degli eventi al Novi Sad non sarà facile finché la lega calcio disporrà del calendario delle partite a suo piacimento per stravolgerlo in nome delle tv o di una semifinale uefa (ma a chi al sabato lavora, non ci si pensa'), alcune strade continueranno a subire restrizioni alla circolazione in concomitanza con gli eventi. Facendo un bilancio, penso che si possa parlare di anno di rodaggio ma dai risultati positivi. Per questo va spesa una parola di ringraziamento alle forze dell'ordine, ai vigili urbani e ai dipendenti comunali, allo staff del Modena calcio. Tirate il fiato che a settembre si ricomincia, con un po' di esperienza in più e un nuovo stadio da imparare a usare bene il prima possibile.
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