18/06/2003

CONSULTA, SI' AL GETTONE PER LE PRESENZE IN CONSIGLIO

Vivace dibattito in consiglio comunale: col voto della maggioranza e di Rifondazione passa la delibera sul gettone per i rappresentanti della Consulta degli immigrati che partecipano ai lavori del consiglio. Contrario il Polo
"Il consiglio comunale, dopo un ampio e vivace dibattito, ha approvato, al termine della sua seduta di martedì 17 giungo, la delibera con cui, modificando i regolamenti attuali, si stabilisce di attribuire un gettone di presenza al presidente e al vice-presidente della Consulta per i cittadini stranieri che partecipano alle sedute del consiglio comunale. La partecipazione dei due rappresentanti della Consulta al Consiglio (con diritto di parola ma senza diritto di voto) è prevista dagli appositi regolamenti adottati dal Consiglio stesso negli anni scorsi. A favore di questa decisione si sono espressi i gruppi Ds, Udeur, Margherita e Rifondazione, contrari An e Modena a Colori. Il Consiglio ha anche approvato un ordine del giorno, illustrato dal capogruppo della Margherita Giandomenico Glorioso (e sottoscritto anche dai gruppi Ds, Udeur e Rifondazione) col quale si invitano le associazioni imprenditoriali, sociali e sindacali presenti sul territorio modenese a recepire, nella contrattazione decentrata, il diritto per i rappresentanti della Consulta di assentarsi dal lavoro, con permessi retribuiti, in occasioni delle riunioni del Consiglio comunale. Il documento inviata anche i parlamentari modenesi a farsi promotori in sede legislativa di una norma che affermi, in via definitiva tale diritto. A favore si sono espressi Ds, Udeur, Margherita e Rifondazione, astenuti Modena a Colori ed An. Il confronto sui due documenti si era aperto con l'intervento del presidente della Commissione affari istituzionali Antonio Maienza (Udeur) che ha sottolineato come 'la scelta di introdurre il gettone vada nella direzione di consolidare il processo a Modena avviato da anni, di integrazione degli stranieri extra Cee presenti e sia il seguito delle scelte fatte dal Consiglio con l'istituzione della Consulta e la previsione di partecipazione alle sedute dei suoi rappresentanti'. Il consigliere di Forza Italia Adriano Dallari è intervenuto per sollevare il problema di una trasferta a Strasburgo del vice-presidente della Consulta stessa, sottolineando come si tratti di attività di cui il consiglio comunale non sa nulla. 'Il problema non è finanziario, ma di assenza di informazioni e di relazione tra il Consiglio e la Consulta'. Andrea Galli di An ha criticato duramente la delibera che propone l'istituzione del gettone, parlando di scelta 'dettata esclusivamente da fini propagandistici' ed accusando il centro sinistra di 'essere a caccia di aiuti elettorali per le prossime elezioni'. 'Non siamo certo contro l'integrazione ' ha concluso Galli ' ma questa è solo una manovra strumentale'. Achille Caropreso di Forza Italia ha invece insistito sul fatto che la delibera che istituisce il gettone rappresenterebbe un aggiramento della legge: 'La legge italiana ' ha detto ' stabilisce chiaramente chi ha diritto a premessi e indennità. E non si possono inventare criteri che non hanno riscontro nelle norme. Così si sceglie una scorciatoia che è una elusione della legge'. A favore della delibera e critico col Polo è invece stato il consigliere Ds Fausto Cigni che ha evidenziato come la maggioranza di governo a livello nazionale, abbia oggi grandi difficoltà su questi temi, viste le posizioni espresse dal ministro Bossi: 'E' su questi temi che si vede chiaramente la differenza tra destra e sinistra. Tra chi, come a Modena, da anni ha portato avanti una politica seria di integrazione, ha affrontato i problemi, ha fatto scelte precise come quella di introdurre la consulta, e chi invece riduce tutto a problemi di ordine pubblico e poi non riesce a far applicare neanche la legge Bossi-Fini dopo aver varato la più grande sanatoria mai vista in Italia '. Per Francesco Frieri di Rifondazione comunista 'il tentativo di Forza Italia di nascondersi dietro motivazioni tecnico-giuridiche è misero e imbarazzante. A questo provvedimento le obiezioni sono tutte politiche e piene di contraddizioni. Purtroppo nel Polo rispuntano atteggiamenti fondati sull'etnocentrismo. Io invece credo che la scelta che stiamo facendo è un passaggio significativo per far crescere il grado di civiltà nella nostra città'. Per il capogruppo Ds Giorgio Pighi 'alla base delle scelte che stiamo portando avanti deve essere la convinzione che il problema dell'immigrazione non può essere ridotto a mero problema di ordine pubblico. Più si lavora positivamente sull'immigrazione regolare e meglio si può poi affrontare anche il problema dell'immigrazione irregolare. Non capisco perché a persone che fanno parte di un organismo di cui questo Comune ha deciso di dotarsi dobbiamo chiedere di fare solo del volontariato, partecipando al consiglio senza gettone e non potendo neppure disporre dei premessi retribuiti. Stiamo parlando di 8 mila euro che hanno davvero un forte valore simbolico per rimuovere ostacoli alla partecipazione degli immigrati alla vita economica e sociale'. Antonio Verna di Alleanza Nazionale ha insistito sul fatto che 'il gettone di presenza retribuisce l'attività di chi è eletto in un certo consesso. Con la scelta che la maggioranza vuol fare si aggirano le norme, perché se una cosa non è esplicitamente prevista significa che può essere fatta arbitrariamente. Questa è pura demagogia'. Di parere opposto Greta Barbolini del gruppo Ds per la quale la decisione di riconoscere il gettone 'è lo sviluppo di un percorso lungimirante avviato a Modena nel corso degli anni, con coerenza e impegno, per favorire l'integrazione reale degli immigrati. E lo sbocco naturale di questo percorso è il riconoscimento del diritto di voto amministrativo, per persone che contribuiscono alla vita di questa collettività col loro lavoro e pagando le tasse, un diritto che chiediamo sia riconosciuto al più presto'. Per Francesco Signorile di Forza Italia 'da parte della maggioranza c'è stata una mancanza di volontà di trovare una intesa. Con questa scelta si vogliono parificare i rappresentanti della Consulta ai consiglieri. Una scelta dettata da ragioni di bottega elettorale che degrada il ruolo del consigliere. Uno scempio a cui diciamo no con fermezza'. Dura verso il Polo Marta Andreoli di Rifondazione: 'Ho sentito cose che non stanno né in cielo né in terra. Ci si accusa di far questo per interessi elettorali, ignorando che gli immigrati di cui stiamo parlando non possono votare e proprio per questo si è attivato uno strumento come la Consulta. Riconoscere il gettone credo sia un atto che sancisce il diritto di queste persone a stare qui con noi'. Olga Vecchi di Forza Italia è partita dal ricordare l'opposizione del suo partito all'istituzione della Consulta, questo perchè 'gli immigrati regolari, che lavorano e pagano le tasse sono i benvenuti, ma non hanno bisogno di tutele particolari e sono tutelati alla pari degli altri cittadini italiani dalle istituzioni già esistenti. Così la sinistra vuole solo creare corsie preferenziali. Si tratta di demagogia perché la prossima mossa, dopo il gettone, sarà quella di attribuire il voto agli immigrati'. L'assessore alle politiche sociali Alberto Caldana è partito dalla conferma delle difficoltà all'interno del Polo, come emerso a livello nazionale in questi giorni: "non si capisce davvero il perché di una reazione così aspra ad un provvedimento, come quello sul gettone di presenza, che nasce da un regolamento già approvato da questo consiglio. Qui c'è il segno di una involuzione culturale nella Casa delle libertà. Dire che il gettone squalifica il consiglio è davvero inaccettabile, semmai questa è una scelta che nobilita e qualifica il consiglio. Davvero le obiezioni sono tutte politiche e credo possa essere utile prevedere un momento di discussione sulle attività che la Consulta ha svolto e sta svolgendo'. Anche Giandomenico Glorioso della Margherita ha insistito sulle contraddizioni eclatanti del Polo 'e sul rifiuto di un confronto di merito da parte soprattutto di Forza Italia sulla base di pretesti che non sono tecnici ma tutti politici'. In sede di dichiarazione di voto il Davide Torrini di Modena a Colori ha insistito sulla 'procedura anomala che si è voluto seguire da parte dalla maggioranza, arrivando al voto su questa delibera con una fretta sospetta. In realtà non si voleva l'accordo. Questa delibera non è il naturale compimento di un percorso perché si potevano trovare altre soluzioni '. "

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