17/06/2003

A MODENA PER FUGGIRE DA GUERRE E DITTATURE

Il 20 giugno si celebra la giornata mondiale dei rifugiati. Oltre 80 le persone assistite, provenienti da Liberia, Congo, Angola, Sierra Leone, Nigeria, Turchia, Iraq
Arrivano a Modena dalla Liberia e dal Congo, dall'Angola e dalla Sierra Leone, dalla Nigeria e dalla Turchia, dall'Afghanistan e dall'Iraq. Fuggono dalle guerre e dalle dittature, dalle calamità naturali e dall'intolleranza razziale, religiosa, etnica o politica. In occasione della Giornata mondiale dei rifugiati, che per iniziativa delle Nazioni Unite si celebra il 20 giugno, il Comune fa il punto sulla situazione locale. L'osservatorio privilegiato è il Centro stranieri, al quale nell'ultimo anno si sono rivolte 136 persone, 85 delle quali attualmente accolte e sostenute (32 singoli e 11 nuclei familiari composti complessivamente da 53 persone, tra cui 29 minori). E' dal 1998 che la città ha dato vita ad un'attività specifica per richiedenti asilo, rifugiati, titolari di permessi di soggiorno per motivi umanitari e dal 2001 Modena aderisce con iniziative di accoglienza e assistenza anche al Programma nazionale promosso da Ministero dell'Interno, Acnur e Anci e al Progetto provinciale. L'obiettivo è offrire accoglienza, sostegno, assistenza a chi richiede asilo nel periodo di attesa del riconoscimento e sostegno all'integrazione e all'inserimento per chi ha ottenuto lo status di rifugiato o un permesso per motivi umanitari. Gli operatori affiancano persone e famiglie per aiutarle a orientarsi in città e predispongono forme di sostegno realizzate in collaborazione con la rete dei servizi, le associazioni e le organizzazioni del territorio, in particolare Milinda e Porta Aperta. Un operatore, disponibile negli orari di apertura al pubblico del Centro stranieri (martedì dalle 9 alle 12.30, giovedì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18.30) e su appuntamento anche in altri orari (tel. 059 200411), dà informazioni sui servizi e sulle opportunità del territorio e sui diritti e i doveri di chi richiede asilo. Il Comune offre inoltre sostegno per il disbrigo delle pratiche e per ottenere i documenti (permesso di soggiorno, iscrizione al Servizio sanitario nazionale, codice fiscale, libretto di lavoro, residenza, carta di identità), un'attività rivolta a tutti i richiedenti asilo e ai rifugiati. Chi richiede asilo viene ospitato in appartamenti attrezzati, dislocati in diversi punti della città e, poiché la legge non consente attività lavorative fino al riconoscimento dello status di rifugiato, riceve un contributo economico di 50 euro la settimana (per le famiglie è in relazione alle dimensioni e alla composizione del nucleo). Il Centro stranieri offre infine sostegno nella scelta del medico di base o del pediatra e indirizza le persone alle strutture sanitarie per le prime cure o vaccinazioni, si occupa dell'inserimento dei bambini nelle scuole dell'obbligo e nelle scuole dell'infanzia e degli adulti nei corsi di italiano, nei corsi di formazione professionale o nei corsi per ottenere il diploma di scuola media. Chi ha già ottenuto lo status viene inoltre aiutato nella ricerca di un lavoro e di un alloggio (50 persone nell'ultimo anno e mezzo). Negli ultimi mesi Modena ha registrato l'arrivo di diversi cittadini provenienti dalla Liberia (8 adulti e un bambino nato proprio in questi giorni), dal Congo, dal Togo, dall'Angola, dalla Sierra Leone, dalla Nigeria, dove sono in corso scontri tra comunità religiose, e dalla Turchia, dall'Afghanistan e dall'Iraq. 'Si tratta di persone che non hanno scelto quando partire né il momento migliore per farlo, spesso sono fuggiti lasciando le famiglie o quel che ne è rimasto, abbandonando tutto ciò che avevano', spiega l'assessore ai Servizi sociali del Comune Alberto Caldana. 'Sono coloro che il ministro Bossi vorrebbe accogliere con i cannoni, la marina militare e, perché no, l'esercito. Ma il problema è che in Italia, a differenza degli altri paesi europei, manca una disciplina organica di tutela attraverso procedure certe, organismi competenti, chiarezza sui diritti e i doveri'.

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