I lavori del convegno odierno promosso dal Comune di Modena. L'assessore Caldana: 'Un tema centrale per il lavoro del prossimo futuro'
La Responsabilità sociale del territorio come criterio affinché, alle scelte di responsabilità sociale intraprese dai singoli soggetti nei confronti della comunità, si associ un senso condiviso dei valori e degli obiettivi e con una partecipazione che sia la più ampia e rappresentativa possibile. Di questo hanno discusso, nell'ambito del Convegno 'La Responsabilità Sociale: un patto etico sul Territorio' svoltosi oggi a Modena su iniziativa del Comune, Claudio Corradetti, del CERSDU dell'Università Luiss, Enrico Giovannetti, economista dell'Università di Modena e Reggio Emilia, Chiara Saraceno, sociologa dell'Università di Torino, Pier Luigi Sacco, economista dell'Università di Venezia. Alberto Caldana, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Modena, aprendo i lavori, ha presentato le ragioni di questa iniziativa: 'Le motivazioni che ci portano oggi a discutere di come un territorio possa essere socialmente responsabile derivano dalla responsabilità di interrogarsi sul significato di termini quali qualità della vita, inclusione e partecipazione, diritti all'assistenza e al lavoro, sviluppo sostenibile, in relazione alle pratiche che li realizzano, e ai soggetti che a queste partecipano. C'è una connessione sempre più stretta tra le ricadute sociali e quelle economiche, per cui si delinea la nascita di una vera e propria economia sociale e civile, in grado di tradurre le risposte a quei bisogni in forme di imprenditorialità sociale, di nuove offerte di servizi e di nuova occupazione, negli stessi luoghi in cui questi bisogni emergono. Ma non solo: proprio il mondo economico, che persegue come scopo principale il profitto, si orienta oggi, sotto la spinta di una domanda sempre più connessa alle scelte di consumo, all'assunzione di comportamenti socialmente responsabili, attraverso cui sorgono nuove forme di relazione con la comunità di riferimento. Le trasformazioni del welfare parallelamente modificano il ruolo delle istituzioni in questo scenario: un welfare definito sociale, partecipativo, in cui si sposta l'accento sulla centralità della società e del cittadino, ma in cui crediamo il ruolo del soggetto pubblico debba rafforzarsi nella sua funzione di garante'. Nell'ambito del convegno si è poi svolta anche una tavola rotonda, con le testimonianze di diversi soggetti, aperta da Edo Patriarca, Portavoce del Forum del Terzo Settore, per il quale 'riflettere sulla Responsabilità Sociale del Territorio è l'occasione per non dare per scontata la Responsabilità Sociale dei soggetti del Terzo Settore, per unire ai valori di vicinanza e prossimità che questi hanno saputo sviluppare sul territorio, la capacità di raggiungere livelli di efficienza propri dell'impresa, perché anche questo rientra nella nostra Responsabilità, insieme a quella di mantenere nei confronti dei soggetti politici capacità di autonomia e di interlocuzione. Questa sfida si associa alle prospettive aperte dall'impresa sociale, questo nuovo soggetto di cui è attualmente depositata la legge presso la Commissione Giustizia'. La Responsabilità Sociale del Territorio come tema dunque destinato ad entrare nelle dinamiche che interessano sempre più gli enti locali. Un aspetto che riguarda anche lo sviluppo nella città di Modena. Per Caldana infatti, 'la scommessa della responsabilità sociale appare in questo contesto una prosecuzione naturale, oltre un fattore di competizione all'esterno. L'esempio delle politiche sociali del Comune di Modena è significativo: queste coinvolgono oggi l'intero panorama dei soggetti della città, sia sul fronte della domanda che dell'offerta dei servizi, coinvolgono il contributo, dell'associazionismo, gli stessi utenti, la cooperazione sociale, l'impresa sociale e profit, con lo sviluppo di una rete di servizi alla persona che è diventata essa stessa fonte di crescita economica e di occupazione, oltre che fattore di un'elevata qualità della vita. Soggetti che dimostrano e chiedono responsabilità, consentendoci di investire fortemente con risorse economiche importanti, 79,3 milioni di euro nel 2003, che pongono Modena ai primi posti della spesa pro capite per il wlefare, ma che incidono anche sulla sua economia, sulla sua buona occupazione, sulla sua capacità di attrarre persone e investimenti e di esportare prodotti di qualità'.
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