Giovedì 22 maggio inaugura in via Bacchini, nella sede del centro di mediazione della stazione delle autocorriere, un nuovo servizio per contrastare l' esclusione
"Trattati in modo diverso, esclusi da un'opportunità o da un servizio a causa della nazionalità, del genere, della religione, dell'aspetto, delle caratteristiche fisiche, dell'età, dell'orientamento sessuale. Per dire no ad ogni tipo di discriminazione, Modena apre giovedì 22 maggio un punto d'ascolto che offre accoglienza e orientamento a chi ritiene di essere penalizzato rispetto agli altri o si considera vittima di comportamenti offensivi e molesti. Il servizio, che risponde al numero telefonico 059 200413 e alla e-mail progetti.centro.stranieri@comune.modena.it, è aperto il martedì dalle 17 alle 19 e il giovedì dalle 11 alle 13 all'interno di Punto d'Accordo, il centro di mediazione sociale che alla stazione delle autocorriere, in via Bacchini 27, si occupa liti di condominio, diverbi tra giovani e adulti per motorini rumorosi o stereo troppo alti, incomprensioni tra insegnanti, genitori e alunni, fenomeni di bullismo. L'iniziativa nasce dall'esperienza del progetto europeo Antenne, di cui il Comune di Modena è stato promotore, e in collegamento con una rete di associazioni e organizzazioni della quale fanno attualmente parte Insieme a Noi, Milinda, Arci, Civs (Children International Summer Camps), Arcigay, Consulta comunale dei cittadini stranieri, Centro documentazione donna, un esponente della Comunità ebraica e Cgil. "Un operatore con formazione nel campo della prevenzione e del contrasto alla discriminazione sarà a disposizione per un prima fase di accoglienza e ascolto", spiega l'assessore comunale ai Servizi sociali Alberto Caldana. "Chi si rivolge al servizio verrà aiutato a valutare l'accaduto, a capire se una casa, un posto di lavoro, un'opportunità gli sono stati negati per razzismo o semplicemente perchè la domanda non aveva i requisiti o è stata presentata fuori tempo massimo. Nel primo caso sarà aiutata concretamente a far valere i propri diritti, nel secondo caso aiutata ad accedere in modo corretto alle opportunità". All'interno del progetto Antenne, Modena ha studiato, con la supervisione del sociologo Claudio Baraldi, stranieri e malati discriminati attraverso una cinquantina di interviste, 3 focus group e oltre 80 questionari. "Ciò che emerge - prosegue Caldana - è che sono soprattutto gli stranieri a sentirsi discriminati, in particolare nel contesto del lavoro, ma il fenomeno coinvolge anche disabili, malati di Aids, omosessuali e tossicodipendenti. In altri termini, coloro per i quali la diversità è più visibile. Con il nuovo servizio, che intreccia enti, associazioni e istituzioni, ci proponiamo di intervenire sul fenomeno e di dare concretezza a un principio dell'Unione europea, che vieta qualunque tipo di trattamento discriminatorio, come affermano la Carta dei diritti, firmata a Nizza nel 2000, e il Trattato di Amsterdam". "
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