"In merito all'articolo dal titolo "Senza nome le bare messe nel fango" apparso in data 8 aprile 2003 trasmettiamo un nota del Servizio Polizia Mortuaria del Comune di Modena"
Sono vari gli argomenti toccati dall'articolo di C.G. che meritano una risposta per punti. - Le targhette identificative sono in questi ultimi tempi poste in modo puntuale. Mancavano le ultime cinque o sei in quanto erano in corso di preparazione, come è normale che sia. - Le lapidi che cadono sono un vecchio problema: vorremo tanto imporre il cippo per tutti al fine di avere un campo più ordinato. Questo fatto scontenterebbe però un alto numero di cittadini. Comunque le lapidi per la maggior parte sono collocate dai marmisti: sono loro che realizzano il basamento e le posizionano. Sono sempre loro che le smontano e le portano a casa. - Il picchetto di legno citato nell'articolo non è certamente un segnale identificativo per le salme, ma serve all'operatore della macchina escavatrice per eseguire correttamente lo scavo. -Il passaggio in terra delle salme non riducibili, provenienti da loculi scaduti è un adempimento previsto dalla legge nazionale in materia. La scadenza di numerosi loculi non consente di effettuare le operazioni cimiteriali solo con la stagione favorevole. Purtroppo in caso di pioggia prolungata i campi si trasformano in distese di fango. Con la formazione del manto erboso la situazione viene sanata sia sul piano estetico ch sul piano dell'accesso e della fruibilità. -La situazione modenese (non è la sola sia a livello regionale che nazionale) differisce da quella della maggior parte dei comuni limitrofi dove i contratti per i loculi non andranno in scadenza prima del 2005. In quel momento anche questi comuni si troveranno in una situazione simile alla nostra.
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