In Consiglio la relazione del dottor Renzo de' Biase
Sono significativamente in calo i ricorsi al difensori civico comunale da parte dei cittadini modenesi. Il dato - venti in meno rispetto al 2001 - emerge dalla relazione annuale resa al Civico consesso ieri dal difensore civico dottor Renzo de' Biase. Più esattamente coloro i quali hanno fatto ricorso alla difesa civica nel corso dello scorso anno sono stati 100 Un calo - ha detto de Biase - quasi di natura fisiologica, nel senso cioè di un naturale affievolimento dell'interesse dei cittadini, per via della non ancora piena conoscenza dell'istituzione, ed in ragione, altresì di una pressoché irrilevante conflittualità esistente fra i cittadini e la Pubblica Amministrazione locale. Le singole richieste d'intervento svolte dai cittadini, poi, non ha proposto problematiche particolari o di rilievo generale per la comunità a conferma - ha continuato il Difensore civico - di un giudizio sostanzialmente ottimistico circa la natura dei rapporti fra Cittadino da un lato e Comune dall'altro. Fra le più frequenti richieste di intervento continuano ad essere le segnalazioni per l'eccesso di severità formale applicata dai vigili urbani anche se, poi aggiunge de Biase, da atti e verbali dei Vigili non sono mai emersi vizi di forma o di sostanza. E' vero invece che in questo campo siamo di fronte ad una irreparabile, quasi fatale conflittualità fisiologica fra cittadino e Polizia Municipale. Il dottor de Biase infine ha voluto sottolineare la necessità di promuovere ulteriormente le funzioni dell'ufficio del Difensore civico. Un'affermazione, quella di questo Ufficio, che tarda ancora ad iscriversi nell'agenda della Politica e che fatica ad approdare ai momenti decisionali degli organi istituzionali; e che stenta anche a ritagliarsi uno spazio adeguato nella comunicazione istituzionale, ancora troppo spesso indistinta rispetto alla comunicazione espressa nella dialettica politica. Intervenendo nel dibattito Olga Vecchi (Fi) ha sollecitato maggiori poteri per il difensore civico ed in particolare quello di poter assumere iniziative autonome di fronte ad eventuali irregolarità procedurali da parte della pubblica amministrazione. Per Olga Vecchi, poi, così come è disegnato oggi il ruolo del Difensore appare ai cittadini poco indipendente e molto dipendente dall'Amministrazione comunale. Anche Gianpaolo Verna, capogruppo di An, ha suggerito qualche spazio maggiore di intervento. In questo modo il ruolo del Difensore civico potrebbe essere decisamente più importante e più incisivo. Per Giuseppe Campana (Ds) l'ottimo lavoro fin qui svolto conferma che tra i cittadini è radicato un forte costume civile. Credo tuttavia che si possa e si debba andare oltre per favorire ulteriormente l'affermarsi di un cittadino consapevole di essere portatore di diritti che devono essere tutelati. Achille Caropreso (Fi), pur apprezzando il lavoro svolto e i risultati registrati, ha sollecitato una iniziativa a livello nazionale affinchè il ruolo del Difensore civico possa trovare una più idonea e consona collocazione nel più complesso e articolato sistema della giustizia civile. Se il ruolo del Difensore è quello principalmente di mediare, dunque di favorire le soluzioni quando si presentano situazioni di conflittualità tra un cittadino e il Comune - ha detto Antonio Finelli (Ds) - diventa francamente difficile immaginare per lo stesso Difensore una iniziativa autonoma; muterebbe il ruolo e la natura stessa della funzione. Per Beatrice Cocchi (Ds) quello del Difensore civico è un ruolo che non solo favorisce il sorgere di migliori rapporti tra Comune e Cittadino ma può promuovere anche nuovi comportamenti da parte della pubblica amministrazione in molti casi ancora troppo autoreferenti. Giovanna Zanolini (Ds) ha invece proposto nuove e più corpose iniziative atte a promuove tra i cittadini il ruolo e la funzione del Difensore civico. Anche per il capogruppo dell'Udeur, Antonio Maienza, esiste un problema di promozione di nuove forme comunicative sulla presenza e il ruolo istituzione del Difensore- Esso deve giungere alle famiglie in modo chiaro e positivo, come risorsa per l'intera città. Il sindaco Giuliano Barbolini ha voluto invece soffermarsi sulla diminuzione delle richieste di intervento. Su questo dato credo abbia inciso anche la rete di servizi di relazione con i cittadini, i nuovi modi con cui oggi si dialoga e si collabora con la città. Barbolini infine ha voluto ricordare che ancora oggi non è vero che le pubbliche amministrazioni dialoghino tra di loro come un coro di Angeli. Credo che su questo versante sarebbe importante promuovere una sorta di conferenza cittadina per il funzionamento dei servizi. Necessità, questa espressa dal sindaco, condivisa anche da Paolo Ballestrazzi (Modena a Colori). Ho apprezzato le considerazioni e le proposte del Sindaco - ha detto - anche perché propone un problema grande, vale a dire come in una società moderna possa essere affrontato il tema dell'individuazione degli strumenti per tutelare il cittadino. Sulla possibile diminuzione dei casi di ricorso al Difensore civico, infine, Ballestrazzi ha manifestato qualche dubbio anche perché sarebbe interessante sapere quanti sono i casi di ricorso, non al Difensore, ma al tribunale da parte dei cittadini.
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