Avrà validità triennale, l'ok ieri in Consiglio, solo Rifondazione contraria
Il rinnovo della convenzione triennale tra Comune e scuole dell'infanzia appartenenti alla Fism è stato votato ieri dal civico consesso. Il rinnovo (valido fino ad agosto del 2006 e che prevede un contributo dell'amministrazione pari a 1 milione e 100 mila euro circa il terzo anno) ha ottenuto parere favorevole sia dalla maggioranza che dall'opposizione, con il solo voto contrario di Rifondazione Comunista. Ampio il dibattito su questo tema, seguito alla presentazione della convenzione da parte dell'assessore all'Istruzione Morena Manfredini. Manfredini ha ricordato che a Modena ogni famiglia che ha fatto domanda per un posto alla scuola materna ha ottenuto una risposta, grazie anche all'esistenza di un Centro unico di iscrizione, che comprende pure 13 delle 20 scuole Fism. 'Entro il 2006 abbiamo l'obiettivo di coinvolgere anche le scuole non aderenti ' ha spiegato l'assessore ' Nel 2002/03 sono stati 4424 i bambini dai 3 ai 6 anni che hanno frequentato una scuola dell'infanzia a Modena, 1711 nelle strutture comunali, 753 nelle statali, 1574 in scuole aderenti Fism e 386 nelle convenzionate. La convenzione 2003-2006 mantiene l'impostazione della precedente, che ha dato risultati soddisfacenti, per quello che riguarda i progetti sulla qualità del servizio, la gestione sociale dello stesso, il coordinamento pedagogico, l'inserimento di bambini con handicap o svantaggiati, la formazione e l'aggiornamento del personale, la messa a norma secondo le leggi sulla sicurezza alimentare e la 626. Tra le novità segnaliamo l'impegno della Fism ad aprire nuovi nidi d'infanzia, ad estendere il progetto di autovalutazione, aumentando l'offerta formativa'. Achille Caropreso di Forza Italia aprendo il dibattito ha auspicato che questo sistema integrato 'che tra pubblico e privato ha creato un osmosi' si possa estendere ad altri ordini di scuola mentre il capogruppo di Rifondazione Comunista Francesco Frieri ha invece ricordato come la scuola dovrebbe rimanere un ambito di competenza pubblica. 'Il plauso del centro-destra a questo rinnovo delinea un quadro politico mutato, un compromesso tra sinistra e potere temporale della Chiesa. Ci accuseranno di sposare una posizione figlia di vecchi schematismi ma è la difesa dell'iniziativa privata che è ideologica. E se un domani altre comunità religiose rivendicassero il diritto di aprire scuole come potrà negarlo l'amministrazione'' Dopo Frieri sono intervenuti i consiglieri Giuseppe Campana, Beatrice Cocchi, Leonarda Leonardi (Ds) e poi ancora Antonio Maienza dell'Udeur. Campana ha ribadito che il Comune in questi anni ha soddisfatto l'obiettivo strategico di non fare mancare posti nelle scuole materne, 'obiettivo pragmatico ma sorretto da una forte eticità', Cocchi ha ricordato invece come grazie alla firma della convenzione si sono fatti passi avanti nel settore delle scuole dell'infanzia, ad esempio legando al rispetto delle linee pedagogiche statali le strutture non pubbliche. 'Se non ci fosse stato questo accordo ' ha detto - avremmo avuto magari poche scuole comunali più qualificate ma per una minoranza di bambini'. Leonardi ha dal canto suo sottolineato che la scuola ha rappresentato un laboratorio di confronto tra ragazzi, famiglie e di integrazione. Maienza infine è intervenuto ricordando le caratteristiche della convenzione, spiegando che il Comune non avrebbe potuto far fronte da solo alle richieste delle famiglie in questo campo. A seguire è poi intervenuto anche il Ds Mauro Levratti, affermando che 'con la firma della convenzione si mantiene un sistema formativo integrato che non annulla le identità ma le valorizza. Non si tratta di un compromesso politico ma etico, si assumono così i bisogni delle persone come obiettivo in un quadro di regole comuni'. Il capogruppo della Margherita Giandomenico Glorioso in consiglio ha segnalato 'il tono quasi apocalittico di Frieri, che nel suo intervento ignora la realtà di oggi e di dieci anni fa, senza parlare dei passi avanti fatti in questo campo grazie alla firma della convenzione, che ha garantito un livello qualitativo più alto. Non ci si può intestardire ' ha concluso - in una critica senza prevedere alternative'. Vittorio Corsini dell'Udc dal canto suo ha invece sottolineato come la sinistra stia utilizzando il dibattito per parlare a sé stessa. 'Noi abbiamo sempre creduto in questo progetto e se lo si fosse allargato ad altri ordini di scuola a Modena ci sarebbero ancora i plessi delle Orsoline e dei Salesiani, abbandonati ' ha detto - perché non hanno trovato uno sbocco intelligente come quelli che questo accordo prevede'. L'assessore Manfredini ha replicato infine ribadendo che le scuole Fism esistevano anche prima della convenzione e che queste devono rispettare gli stessi orientamenti pedagogici delle materne statali. 'Rispetto alla vicina Reggio Emilia ' ha affermato - abbiamo puntato meno sull'immagine e più sulla qualità diffusa, per tutti, con la collaborazione di vari soggetti'. In sede di dichiarazione di voto sono poi intervenuti la comunista Marta Andreoli, Andrea Galli di Alleanza Nazionale e Davide Torrini di Modena a Colori, quest'ultimo ricordando che la convenzione consente alla Fism di sopravvivere e ai cittadini di avvalersi di un servizio garantito al 100 per cento: 'l'alternativa non c'è ' ha ribadito Torrini - perché i soldi pubblici non ci sono, resta il fatto che nei prossimi accordi di maggioranza bisognerà che tra Rifondazione e centro-sinistra si chiarisca quale modello di sviluppo si voglia seguire per Modena visto che in consiglio anche sul rinnovo della convenzione Fism si sono delineate due posizioni contrapposte'.
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