Sabato 8 novembre una mostra per conoscere mele, pere e susine di una volta
Bella del Bosco, Nasona, Contessa, Fior d'acacia, Limoncella, Musona, Pesca, Zitella, Zuccherina. Non sono le protagoniste di una favola, ma alcune delle mele che mangiavano i nostri nonni. Oggi praticamente introvabili nei negozi, soppiantate dalle 4, 5 qualità che conosciamo, frutto di miglioramenti genetici e provenienti da coltivazioni standardizzate, pressoché uguali in tutto il mondo. L'occasione per conoscere i frutti che sino ai primi decenni del '900 erano coltivati sul nostro territorio la offre il Mese della Scienza per ragazzi, organizzato dal Servizio Biblioteche del Comune di Modena. Sabato 8 novembre, nella piazzetta del Centro Commerciale La Rotonda, ci sarà 'Frutti antichi', mostra curata dall'Istituto Tecnico Agrario Statale Bocchialini di Parma che, a Modena, porterà diversi esemplari delle 500 varietà di frutta antica (tra peri, uva, meli, susini, albicocchi, peschi, sorbi, nespoli, fichi, ciliegi, noccioli, olivi, mandorli, cachi) coltivate in un vivaio sperimentale. I ragazzi modenesi potranno così confrontare le poche varietà di mele che ogni giorno acquistiamo con le oltre 200 prodotte dall'Istituto, originarie dell'area modenese, reggiana, parmense; dalle forme curiose (allungata, oblunga, ovoidale, a pera, appiattita, liquescente); i sapori diversi (dolce, acidula, aromatica, alla fragola, succosa, croccante, cremosa, alla pesca, con retrogusto di castagna, vinosa, brusca); i variegati colori (dal bianco, arancio-rosso, dorato-rosso, rosso-vinoso, rosso-violaceo, fino al grigio-verde, verde-giallo, verde- rosato al verde o a punti bianchi).
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