13/10/2003

IL GIOCO DELL'OCA COME AI TEMPI DEI DUCHI ESTENSI

La storia che diverte, un viaggio alla scoperta dei passatempi da tavolo della Corte. Sabato 18 e domenica 19, al Laboratorio didattico del Museo, giocano i bambini.
Un viaggio alla scoperta dei giochi da tavolo praticati alla Corte estense per unire la voglia di divertirsi all'interesse storico. E' quanto propone Dida, il laboratorio didattico del Museo Civico di Modena, che è andato anche ad attingere dalle raccolte di legni della tipografia Soliani operosa dal 1645 al 1870. Primo appuntamento di questo itinerario è con il Gioco dell'Oca, il più conosciuto tra i tanti passatempi di percorso praticati alla Corte dei Duchi di Modena, con regole semplici che si prestavano anche a scopi pedagogici. Sabato 18 e domenica 19, dalle 16 alle 18, i bambini da 4 a 6 anni sono invitati nella sala situata al piano terra del Palazzo dei Musei (via Vittorio Veneto 5) per giocare come ai tempi della Corte estense. Premi per i primi tre vincitori e per tutti i concorrenti. Per partecipare occorre prenotarsi telefonando allo 059 200121 tutti giorni da lunedì a sabato dalle 8,30 alle 13; il lunedì e il giovedì anche dalle 14,30 alle 17. Si giocherà con l'edizione del Gioco dell'Oca ottenuta dalle ristampe dei legni quattrocenteschi della tipografia Soliani che, accanto a opere umanistiche e letterarie unì sempre la stampa di immagini popolari e giochi da tavolo. Tra i fasti della Corte, infatti, soprattutto durante le serate invernali, nelle grandi sale del Castello, alla luce delle torce, i cortigiani, per scacciare la noia, giocavano a carte e a dadi. Inoltre, ogni mattina i cavalieri avevano l'obbligo di andare a rendere omaggio al duca, mentre aspettavano di essere ricevuti il loro passatempo preferito era lo 'Sbaraglino', dove per vincere non bastava la fortuna. Nel Seicento, poi, il gioco più in voga era il Pela il chiù; scalzato nel Settecento dai giochi d'azzardo come il Faraone e il Lanzichenecco, con cui i nobili potevano moltiplicare le loro fortune o andare in rovina. Mentre meno rischiosi, ma sempre molto praticati, erano il biliardo, la dama e gli scacchi.

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