17/01/2003

""MANOVRA ANTISMOG, CRITICHE SENZA ALTERNATIVE""

"Un intervento degli assessori Tesauro e Gallerani: "Si sottovalutano i problemi per la salute. E dal governo zero lire per la mobilità urbana""
"Si trasmette un intervento dell'assessore alla mobilità Nerino Gallerani e dell'assessore all'ambiente Mauro Tesauro: "Il ritorno in vigore della manovra regionale antismog ha riacceso le polemiche (specie da parte di alcune associazioni economiche) sulla presunta inutilità degli interventi mirati al contenimento dell'inquinamento, mettendoli a confronto con altrettanto presunti danni che le imprese subirebbero con le targhe alterne. Per facilitare la discussione sarebbe senz'altro utile che le associazioni di categoria quantificassero (in modo attendibile) tali danni. Infatti se siamo consapevoli che la manovra provoca disagi, riteniamo decisamente eccessivo parlare di danni, soprattutto dopo l'ultimo adeguamento delle deroghe (in vigore da gennaio) che esclude dalle limitazioni chi ha bisogno dell'automezzo per lavorare (da non confondere con chi utilizza l'auto per recarsi sul luogo di lavoro). In verità, con la manovra impostata su certi orari e differenziata in base al mezzo utilizzato (se più o meno inquinante), non si impedisce a nessuno di muoversi, ma semplicemente chiediamo di riorganizzare i propri spostamenti e di utilizzare altri mezzi (vedi l'incremento di oltre il 10% del numero dei passeggeri sui bus il giovedì pari ad oltre 3.000 spostamenti). Per motivare l'inutilità della manovra si fanno ragionamenti spesso inconsistenti, tirando fuori le cifre più diverse. C'è anche chi parla di calo degli inquinanti dello 0,5% chi del 5%. E' evidente che spesso non si sa cosa si dice o si è di fronte a valutazioni che distorcono la realtà. Limitare il traffico nelle ore di maggiore intensità, bloccare le auto non catalizzate che inquinano da 5 a 10 volte rispetto a quelle catalizzate, ha una incidenza ben superiore rispetto a quanto viene paventato da certi tecnici. Così pure sostenere che il blocco incide poco perché riguarda 50 giorni rispetto ai 365 dell'anno, è fuorviante quando tutti sanno che il problema delle PM10 esiste solo 5/6 mesi d'inverno, in cui non avviene il processo di dispersione spontanea delle polveri come nel periodo primaverile ed estivo. E' questo l'approccio corretto ed i dati regionali di Arpa sui primi mesi di manovra lo confermano. Addirittura c'è chi vuole mettere in discussione anche la stima sul contributo del traffico all'inquinamento da PM10 chiamando in causa altre fonti, quando è risaputo che a Modena tutto il riscaldamento domestico è a metano e le industrie sono già ampiamente controllate e disperdono fumi da camini posti ad altezze ben superiori agli strati d'aria che vengono respirati dai cittadini. Tutto il ragionamento di alcune associazioni sulla scarsa incidenza della manovra non tiene conto del fatto che obbiettivo dell'Amministrazione comunale non è ridurre genericamente l'impatto del traffico sull'inquinamento, ma centrare gli obiettivi indicati dalla U.E. e recepiti dal governo Berlusconi (65 mcg/m3 per non più di 35 giorni nel 2002). A Modena i superamenti sono stati 45, contro i 60 di Bologna, i 62 di Reggio, i 108 di Parma (e Modena ha più auto per numero di abitanti di queste città). Come mai' Forse le manovre antismog fatte qui qualche merito l'hanno avuto. Certo si può discutere se fare azioni più incisive, ma allora la discussione non può concludersi che stante le difficoltà a praticarle è opportuno non fare nulla. L'unica proposta alternativa agli interventi preventivi che abbiamo ascoltato dall'Unione Industriali è quella di adeguarci alla Lombardia: limitazione delle auto non catalizzate dopo 5 giorni di superamento del limite e targhe alterne dopo 7 giorni. Questa scelta ha consentito a Milano di rispettare i 35 superamenti' No. Diciamo la verità, è una presa in giro: tutti i tecnici sanno che la riduzione del traffico al sabato e alla domenica, salvo che vi siano condizioni climatiche particolarmente avverse alla dispersione degli inquinanti, consente statisticamente di rientrare facilmente entro i limiti. Infatti non è ancora scattata nessuna limitazione. Purtroppo occorre constatare che vi è una grave sottovalutazione degli effetti del PM10 sulla salute dei cittadini ed in particolare di anziani e bambini. Nonostante pubblicazioni scientifiche, rapporti dell'OMS che evidenziano tali rischi (100 mila morti l'anno in Europa), in nome del dio denaro qualcuno dimentica qualsiasi allarme e per giustificarsi si mettono in dubbio i dati forniti dai tecnici. Si arriva fino a chiedere delle commissioni di esperti super partes, avanzando l'inaccettabile dubbio che i tecnici di ARPA, Comune, e USL trucchino i dati. Pur valutando con prudenza le stime delle indagini epidemiologiche (che, a differenza dell'elettrosmog sono comunque unanimi nell'indicare i gravi percoli dell'inquinamento da Pm10) da parte di tutte le persone responsabili, ed a maggior ragione gli amministratori pubblici, occorre attenersi, in materia di salute dei cittadini, al principio della cautela. Per tale ragione questa Amministrazione comunale si attiene ai limiti fissati dall' UE (tra l'altro fissati dopo ampia discussione tra i maggiori esperti di tutti i paesi europei) e adotta le metodiche di rilevazione dei dati ambientali rese obbligatorie dal governo. Per tacitare la coscienza alcuni critici ricorrono alla parolina magica che tutto risolve: "gli interventi strutturali" (dimenticando che comunque i superamenti sono oggi). Si chiede il coordinamento dei semafori, le rotatorie e poco altro. A parte che tali realizzazioni, anche laddove compiutamente realizzate, non hanno superato automaticamente i problemi dell'inquinamento. Nonostante l'esigenza di ricorrere ancora per qualche tempo a provvedimenti di limitazione del traffico, non vi è dubbio che questa rimane la via maestra per ridurre l'inquinamento, però è una via per la quale occorrono tempo e molti soldi. E' una via che abbiamo imboccato da tempo: ricordo alcuni interventi già in atto (guarda caso mai citati dai cultori degli interventi strutturali): la realizzazione della filovia su tre delle principali linee cittadine, potenziamento degli incentivi per l'acquisto da parte di privati ed aziende di mezzi elettrici o la riconversione delle auto non catalizzate a metano o GPL, realizzazione di un vasto sistema di piste ciclabili, apertura delle complanari per tenere il traffico all'esterno della città, realizzazione di una prima centralizzazione semaforica su 60 impianti. Altri interventi sono in corso ed in programma: ricordo l'adeguamento ulteriore delle tangenziali (variante alla Nonantolana, le rotatorie alle intersezioni con via Emilia e via Vignolese), la riconversione del restante parco dei bus non elettrici al metano, il nuovo scalo merci ferroviario, la qualificazione ed estensione della ferrovia Modena-Sassuolo, o il proseguimento dell'attuazione del piano parcheggi. Tema, quest'ultimo, che non si capisce bene cosa c'entri con l'inquinamento: maggiori posti auto vicino al centro non fanno altro che richiamare più traffico nelle zone più inquinate. Resta il fatto che per realizzare tali interventi occorrono molte risorse finanziarie, e questa amministrazione ha fatto di tutto per reperirle anche vendendo del proprio patrimonio, ma purtroppo nessuna associazione ha protestato per i mancati stanziamenti nella Finanziaria per la mobilità urbana. L'attuale governo per la mobilità sostenibile (che ha caratterizzato gli interventi del precedente Ministro dell'Ambiente) ha previsto 0 risorse. La coerenza delle posizioni è difficile , ma la qualità dell'aria è un bene talmente importante che merita appunto la massima coerenza. "

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