04/06/2002

OTTO PER MILLE ANCHE AI COMUNI, IL CONSIGLIO APPROVA

Votato a larga maggioranza un Odg del gruppo Ds
Anche ai Comuni la quota 8 per mille dell'Irpef per attività di interesse sociale o umanitario. La proposta è del Consiglio comunale che ieri ha approvato a larga maggioranza un Ordine del Giorno del gruppo Ds - primo firmatario, Ercole Toni - per sollecitare la modifica della legge istitutiva del 1985 riconoscendo tra i destinatari della quota, ora riservata ai sei confessioni religiose e allo Stato, anche le Amministrazioni comunali. A favore del del documento hanno votato tutti i gruppi di maggioranza e il consigliere Paolo Balestrazzi (Modena a Colori) con l'astensione di Davide Torrini (Modena a Colori) e il voto contrario di Fi, An e Gianni Ricci (Modena a Colori) Illustrando la proposta, Ercole Toni ha ricordato che la modifica non vuole negare al cittadino alcuna possibilità di devolvere come meglio crede il proprio 8 per mille ma semplicemente offrire una opzione aggiuntiva, tramite il Comune, a favore dei propri concittadini bisognosi. Intervenendo nel dibattito, Adolfo Morandi (Fi) ha duramente criticato l'Ordine del Giorno, a suo dire animato da vecchio anticlericalismo oltre che da idee per uno stato sociale comunale totalizzante. Di ben altro avviso Giandomenico Glorioso (I Democratici) per il quale la proposta amplia le opzioni in una logica federalista dello Stato senza per questo nulla togliere alla possibilità del cattolico di fare liberamente la propria scelta. Davide Torrini (Modena a Colori), intervenendo a titolo personale, non ha nascosto la sua perplessità. Aggiungere altre opzioni potrebbe creare confusione nel contribuente oltre alimentare vecchie chiusure in una sorta di attacco alla Chiesa cattolica. Decisamente negativo il giudizio di Achille Caropreso (Fi) che senza mezzi termini ha accusato la maggioranza di voler colpire, tramite la proposta di modifica della legge 222, lo Stato ma soprattutto il Governo destinatario di una parte consistente del gettito garantito dall'8 per mille. Nessuna cultura anticlericale - ha detto, Antonino Marino (Ds) - ma semplicemente l'introduzione di una nuova opzione per quei cittadini che vogliono estendere ulteriormente gli interventi del proprio Comune nel sociale. Beatrice Cocchi (Ds) ha motivato il proprio assenso all'ordine del giorno partendo da una considerazione di fondo, quasi di principio, come ha detto. Dell'8 per mille destinato allo Stato nulla viene trasferito ai Comuni. Anche per questo la proposta di modifica della legge va letta anche come occasione di decentramento federale delle risorse. Per il capogruppo dei Ds, Giorgio Pighi, già nella possibilità di destinare l'8 per mille allo Stato c'è il riconoscimento della percorribilità dell'opzione a favore dei Comuni che non sono altro che una articolazione dello Stato stesso. La soluzione proposta non farebbe altro che attivare un percorso diretto e più leggibile dai cittadini. Giuseppe Campana (Ds) ha ricordato che il 54% degli italiani non compie alcuna opzione. Senza nulla togliere a tutte le atre opzioni già presenti, la nuova possibilità di scelta non può che favorire il coinvolgimento dei cittadini su temi così importanti come sono i servizi la solidarietà in campo sociale. Una possibilità di scelta in più - ha detto Antonio Nicolini (Ds) - non credo generi particolari problemi come non credo tolga libertà e autonomia di scelta. Nessuna pressione bulgara, ma semplicemente un arricchimento d'opzioni. Giovanna Zanolini (Ds) dopo aver contestato alla destra l'esclusività del diritto di difesa della Chiesa cattolica, ha aggiunto che l'allargamento delle opzioni è un fatto prima di tutto di principio affinchè ogni uno possa liberamente scegliere. Per Antonio Maienza (Udeur), insieme al valore del pluralismo d'opzione, va garantito un percorso in grado di evitare situazioni di concorrenza tra i soggetti destinatari dell'8 per mille. I Comuni', e perché non anche le provincie o i comprensori, si è chiesto Gianpaolo Verna, capogruppo di An. La proposta non mi convince, anche perché - ha poi aggiunto - per coerenza i Comuni, a fronte di una nuova entrata, dovrebbero rinunciare ad una parte di trasferimenti dallo Stato. Infine, Giorgio Barbolini, capogruppo di Fi, ha rimproverato alla maggioranza l'assoluta impraticabilità della proposta. Se si allarga ai Comuni, con quali argomenti si potrà dire di no ad altri enti territoriali' Un Ordine del Giorno così non andava nemmeno presentato. E' stato un errore assolutamente grossolano.

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