La costituzione prevista per domani, mercoledì Ampio consenso in Consiglio comunale alla proposta dell'assessore Cottafavi
"Costituzione ufficiale, domani mercoledì 15 maggio, per la società di promozione del Centro storico. All'adempimento formale mancava solo il pronunciamento del Consiglio comunale che ieri, a larga maggioranza ha approvato la partecipazione del Comune alla nuova società. Il provvedimento, illustrato in aula dall'assessore agli interventi economici, Ennio Cottafavi, ha raccolto i voti di tutti i gruppi di maggioranza e di Modena a Colori con l'astensione di Rc, Fi e An. Dunque, nessun pronunciamento contrario per quella che sarà la prima società di imprenditori nata per restituire al centro storico il proprio ruolo di luogo privilegiato per gli acquisti, le relazioni sociali, il tempo libero. Diversi sono i piani di azione in atto, ha detto Cottafavi - e i primi risultati di questo grande impegno a sostegno del cuore della città iniziano a farsi tangibili. La costituzione della società di promozione si inserisce in questo progetto. Abbiamo lavorato con tutti i principali protagonisti per realizzare una struttura che garantisca una regia unitaria e che sappia mobilitare risorse adeguate per una azione promozionale efficace e competitiva. Ennio Cottafavi si è poi soffermato sulla struttura della società, che avrà la maggioranza delle quote di proprietà degli operatori a cui di fatto spetteranno tutte le decisioni in merito alla promozione, alla realizzazione di eventi, iniziative, al marketing. Una società pensata come importante opportunità, che permette di avere eventi di grande qualità e impatto; di rendere competitivo il centro storico di Modena rispetto alle città limitrofe e ai centri commerciali extraurbani; di disporre di adeguate risorse per la promozione. Intervenendo nel dibattito, Andra Galli (An) non ha risparmiato alcun critiche al progetto che - a suo dire - interviene dopo tanti danni prodotti dalla Giunta in questi anni e con un'ottica di mero cerotto curativo. Di ben altro avviso Gianni Ricci (Modena a Colori) per il quale la scelta di sostenere il centro storico va nella direzione giusta. Ricci ha poi proposto - poi accolta dalla maggioranza - di formalizzare percorsi di verifica sui risultati raggiunti accompagnati da report sull'efficacia degli interventi. Giovanna Zanolini (Ds) ha accolto positivamente la scelta di strutturare la nuova società secondo le regole del diritto privato, condizione questa che consente soluzioni operative che con altre forme sarebbe certamente più difficile. Più che positivo il giudizio di Antonio Maienza (Udeur). La ripresa del centro è in atto. Con la nuova società è possibile consolidarla ulteriormente. Sono certo che gli operatori saranno all'altezza della sfida. Marta Andreoli (Rc) non crede alla possibilità di un effettivo rilancio del centro senza una diversa politica per la casa. Servono investimenti a sostegno della residenza popolare. Ora si va a senso unico, a favore dei soli imprenditori. Colgo con soddisfazione - ha detto Giorgio Pighi, capogruppo dei Ds - che il consiglio si identifica sempre più nelle politiche della Giunta per il Centro storico. E' un segnale importante come credo sia altrettanto importante superare le polemiche spicciole con il loro aspetto pesante di demarketing. Adolfo Morandi (Fi) ha rimproverato alla Giunta i continui rinvii e i ritardi accumulati nella costituzione della nuova società. Ci sono ancora problemi da risolvere, primo fra tutti la costituzione del Consiglio che con ben 17 componenti non potrà mai essere operativo. Resta poi in sospeso il tema delle risorse. Se la società non saprà diventare impresa difficilmente potrà decollare. Ercole Toni (Ds) ha sollecitato il coinvolgimento di tutti i soggetti presenti ed operanti in centro storico. Associare solo gli operatori, pure molto importanti, può non bastare. Così come è necessario che che i commercianti sappiano al più presto essere meno litigiosi. Infine, Gianpaolo Verna, capogruppo di An, ha messo in guardia il Consiglio e i commercianti dalla "certa difficoltà" prodotta dai tentativi di colorare politicamente la nuova Associazione. Occorre lasciare l'iniziativa in mano agli operatori anche perchè - ha concluso - limitare l'autonomia significa molto spesso sollecitare porocessi di deresponsabilizzazione. "
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