05/03/2002

PIU' DONNE NELLE COMMISSIONI E NEGLI ORGANI COLLEGIALI

Votato a larghissima maggioranza un OdG a sostegno della pari rappresentanza
" Dopo la commissione edilizia, ora anche nelle commissioni tecnico consultive e negli organi collegiali di Enti, Aziende e Istituzioni del Comune le donne chiedono una più equilibrata rappresentanza di genere. E con loro lo chiede anche, a larghissima maggioranza, tutto il Consiglio. Ieri, a sostegno della richiesta, ha votato un Ordine del giorno sottoscritto da tutte le donne consigliere con la sola eccezione di Marta Andreoli di Rc che anche in sede di voto ha voluto differenziarsi con un pronunciamento - l'unico registrato in aula - di astensione. Nel documento, illustrato in aula da Cristina Cavani del gruppo Ds, si legge tra l'altro che "tutte le ricerche effettuate sul territorio provinciale relative al posizionamento delle donne nei processi decisionali conferma i dati nazionali relativi a un gap grossissimo tra la percentuale delle presenze femminili nei luoghi di lavoro e la percentuale delle presenze femminili nei luoghi decisionali". Proprio partendo da questo quadro l'ordine del giorno poi "impegna il sindaco a presentare i dati relativi allo stato attuale della rappresentanza di genere nelle varie commissioni comunali e a tenere conto del principio della equilibrata rappresentanza di genere in tutte le nomine di sua competenza". Il pronunciamento a larghissima maggioranza di oggi, ha detto Isabella Bertolini di Fi, assume un particolare significato anche in vista della prossima celebrazione della festa dell'otto marzo. L'obiettivo di allargare la rappresentanza delle donne nelle assemblee elettive non può che essere condiviso. Si sente che manca una presenza pregnante delle donne; donne che non sempre sono ascoltate, che non sempre sono rappresentate in modo adeguato. Anche Giovanna Zanolini (Ds) ha lamentato che di fatto la rappresentanza nelle istituzioni come anche nelle commissioni resta, di fatto un monopolio maschile. Occorre dunque andare oltre il consolidarsi della parità dei diritti per dar vita ad un sistema in cui si affermi una reale parità di accesso. Per Gioregi Pighi, capogruppo dei Ds, che ha condiviso le analisi e le proposte contenute nell'Odg, l'ancora scarsa presenza delle donne nella politica trova la sua origine in due fattori: da un lato pesano ancora gli effetti dello scontro ideologico che fino agli anni ottanta ha accompagnato il tema della partito di genere; dall'altro la donna sconta più degli uomini gli eccessi di competitività che la politica oggi vive. Marta Andreoli (Rc), infine, ha motivato il suo voto di astensione contestando ogni soluzione di parità legata alle quote garantite. Più che di riconoscimento mi sembra di essere di fronte ad un regalo, a qualche cosa che noi donne chiediamo ad altri. "

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