14/03/2002

"IL SINDACO: "IN PENSIONE SENZA ALCUN SEGRETO""

Ecco tutti i dati sul percorso da dipendente comunale del primo cittadino
"Trasmettiamo una dichiarazione del sindaco Giuliano Barbolini: "Avendo ben presente che la trasparenza sui propri atti e comportamenti è la regola prima per un amministratore pubblico, e ben consapevole della sensibilità con cui i cittadini guardano al tema delle retribuzioni di tutti gli amministratori pubblici e dei parlamentari, è con la massima tranquillità che rendo noti i dati sul mio percorso da dipendente comunale ora in pensione di cui la stampa si è occupata oggi. Si tratta di elementi rispetto ai quali non comprendo davvero il motivo per cui qualcuno (magari senza aver chiesto alcuna informazione a me che sono il diretto interessato) parli come se si fosse di fronte a una sorta di mistero nascosto, fingendo di ignorare che esiste un obbligo di legge, per ogni amministratore pubblico, a rendere annualmente note (le mie lo sono dai primi anni '80 ormai) le proprie dichiarazioni dei redditi, indicanti ogni fonte di reddito e quindi anche quello della pensione. Ma veniamo ai fatti: sono diventato dipendente comunale il 20 marzo del 1973 vincendo un concorso per quello che oggi sarebbe definito un posto di ottavo livello. Nel 1983 ho poi partecipato ad un concorso interno per titoli ed esami, nel quale venivano attribuiti 11 posti di dirigente, risultando tra i vincitori in data 20 aprile dello stesso anno. Infine, sulla base delle tabelle previste dalle legge di riforma delle pensioni varata dal governo Dini, dal primo giugno 2001 sono andato in pensione, all'età di 56 anni, con 36 anni e 5 mesi di contributi versati (per tanto è evidente che non sono un baby-pensionato). Tale diritto alla pensione (che tale sarebbe stato anche come dipendente privato) deriva anche dal riscatto degli anni di università e da periodi lavorativi precedenti all'impiego in Comune. Ad oggi avrei potuto restare ancora dipendente del Comune, sfruttando l'aspettativa, ma ho preferito diversamente. L'assegno di pensione maturato è pari a 4.180.000 lire. Tale reddito comparirà ovviamente nella mia prossima dichiarazione dei redditi, unitamente all'indennità di funzione da me percepita come sindaco di un comune capoluogo di provincia con un numero di abitanti compreso tra i 100 ed i 250 mila, in base a quanto stabilito dal Ministero dell'interno. Mi permetto di ricordare che le indennità di funzione per gli amministratori pubblici, rivalutate solo negli ultimi anni, sono state per lungo tempo ben al di sotto dei normali stipendi, al punto che in diverse situazioni c'è chi ha rinunciato a fare questo lavoro perché economicamente non lo riteneva conveniente (anche perché tali indennità non fanno scattare benefici dal punto di vista dei contributi pensionistici). Ecco svelati tutti i miei presunti segreti. Ovviamente ho da tempo messo nel conto critiche e polemiche sulle mie scelte da amministratore. Altra cosa sarebbe se si pensasse di utilizzare una normalissima pensione per avanzare dubbi sulla mia onestà e correttezza". "

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