13/03/2002

IL MODENA CALCIO TRA CIMELI, DOCUMENTI E MEMORABILIA

Dal 16 marzo al 5 aprile, presso il Caffè Concerto, una mostra di materiali dalla collezione di Alessandro Simonini
Presso il Caffè concerto di piazza Grande ci sarà un altro interessante appuntamento (aperto dal 16 marzo al 5 aprile) per conoscere più da vicino i 90 anni di storia del Modena calcio. Si tratta di una mostra che propone una serie di oggetti, cimeli e memorabilia tratti dalla collezione Alessandro Simonini (che assieme a Stefano Censi ha curato l'esposizione, mentre l'allestimento è di Mauro Ferri). Gli oggetti in mostra e le maglie storiche del Modena Calcio sono completate dalle stampe fotografiche di tutte le formazioni del Modena dal 1912 al 2002, e da pannelli fotografici che descrivono in maniera efficace i diversi periodi storici e le fasi più interessanti del lungo cammino del Modena Calcio fino ai nostri giorni. La mostra al Caffè Concerto è realizzata in collaborazione con Raccolte Fotografiche Modenesi Giuseppe Panini. La storia che viene raccontata nella mostra trae la sua prima origine dal lontano 1903, quando a Modena venne disputata la prima partita di calcio, che si tenne al campo dei giochi della Panaro, la cui sede era dietro le ferrovie provinciali, in via Ricci. Durante il saggio annuale di ginnastica, alla presenza di autorità e pubblico seduti su di una tribuna scoperta nasceva il calcio modenese. A quei tempi il gioco del calcio si giocava da scapigliati sulle mura della città, sui prati della periferia, braccati dai contadini, oppure sulle piazzette appartate, fra gruppi improvvisati, ingaggiando sfide che spesso finivano in risse. Lo stadio era ancora lontano, c'erano soltanto dei prati senza recinzioni dove, prima delle partite, si montavano i pali delle porte, si segnavano i limiti del campo, l area di rigore e il punto magico del penalty con polvere di gesso. La costituzione delle prime società calcistiche tra studenti modenesi risale agli inizi del 1910. La prima fu la Virides, voluta dal professor Fioravanti, che raccolse attorno a sé i giovani del liceo Muratori, ma ebbe breve durata; quasi contemporaneamente, Luigi Ventura (studente di Bisceglie che secondo le cronache fu il primo a portare un pallone di cuoio a Modena) riunì insieme a Ugo Mariani gli amici dell'Istituto Tecnico e fondò l'Associazione Studentesca del Calcio. Qualche mese dopo il Collegio San Carlo raccolse la sfida e Luca Mariani (fratello di Ugo) fondò l'Audax FBC. Nel 1912, forse anche per riportare pace in casa Mariani, dove la rivalità tra Audax e Associazione Studentesca era anche rivalità tra fratelli, si verificò il grande evento decisivo per le sorti del calcio modenese: la costituzione del Modena F.B.C. La fusione tra Audax e Associazione Studentesca era auspicata da molti sportivi desiderosi di avere un equipè che rappresentasse degnamente Modena in campo nazionale. I problemi principali da risolvere dopo la fondazione furono due: trovare venti lire per iscriversi al campionato e un campo recintato. Superati a fatica i primi ostacoli, si pensò anche alla squadra, che disputò la prima partita amichevole il 3 novembre nel campo di piazza d Armi contro il Venezia.

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