20/03/2002

""BIAGI, VITTIMA DI UN TERRORISMO DISUMANO E SANGUINARIO""

"Il ricordo del sindaco Barbolini del docente ucciso: "Il suo è stato un percorso coerente costruito in rapporto alla realtà locale. Era consulente anche del Comune""
" Trasmettiamo una dichiarazione del sindaco Giuliano Barbolini: "L'incubo di un terrorismo spietato, sanguinario e disumano ha colpito un docente universitario come Marco Biagi che proprio qui a Modena, in lunghi anni di lavoro nel nostro ateneo, aveva sviluppato un percorso intellettuale attento e appassionato rivolto ai temi del lavoro, delle politiche industriali e dello sviluppo economico. Biagi ha svolto questo lavoro partendo anche dalle esperienze e dalla conoscenza della realtà locale. Una realtà con cui ha sempre mantenuto uno stretto legame. Proprio in questi ultimi mesi aveva lavorato anche insieme al Comune di Modena per costruire quel progetto innovativo sullo sviluppo dei servizi alla persona che è approdato a una intesa tra istituzioni e sindacati divenuta riferimento anche per tanti altri enti locali italiani. Questa esperienza così recente di lavoro insieme, che aveva dato a me e all'Amministrazione occasioni di rapporto anche personale con Marco Biagi, rende il cordoglio per la sua scomparsa, le condoglianze alla moglie, ai figli, all'Ateneo ed ai suoi colleghi docenti, ancor più profondo e sentito. Insieme a questi sentimenti di pietà umana per una vittima che ha pagato solo per aver lavorato a sostegno delle proprie idee, si unisce la condanna netta e inequivocabile contro un terrorismo che vuol colpire la democrazia, vuole l'imbarbarimento dei rapporti civili e vuole far paura. Tanti hanno già ricordato, nel lungo elenco di vittime dei terroristi, figure come quelle di Ezio Tarantelli e Massimo D'Antona. Tutte persone animate da una volontà di confronto pragmatico, concentrato sulla sostanza delle cose e dei problemi. Proprio in questi drammatici momenti occorre che tutti sappiano trarre lezione da queste figure, divenute vittime della violenza. Occorre cioè che le forze politiche e sociali sappiano definire una risposta coesa, ferma e unitaria per combattere il terrorismo, evitando ogni sottovalutazione. Questa risposta deve accompagnare il proseguio del confronto sulle idee a cui nessuno deve rinunciare. Perché rinunciare al confronto ed a manifestare le proprie convinzioni, sarebbe un cadere nella trappola di chi ieri ha ucciso vigliaccamente un uomo. Il dialogo deve continuare, avendo da parte di tutti toni attenti e rispettosi. Questo è quanto le persone come Marco Biagi chiederebbero a chi resta e questo è anche il modo più giusto per rendere omaggio al suo lavoro e al suo impegno". "

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