Il nuovo piano approvato dal Consiglio costerà più di 64 milioni di euro Sono 57 i soggetti che partecipano al programma per il benessere della 3a età
"Sessantasei azioni, 57 soggetti attuatori, 64 milioni di Euro. "Salute anziani", il piano del Comune di Modena per il benessere fisico, psichico e relazionale della popolazione anziana modenese, diventa operativo. L'ultimo e definitivo "voto" è del Consiglio comunale che ieri ha approvato a larga maggioranza l'intero progetto con i pareri favorevoli della maggioranza e di Rifondazione comunista e l'astensione di Fi. Elaborato dal Comitato di programma Comune - Ausl nell'ambito dei Piani per la Salute il piano raccoglie tutte le principali azioni proposte dal Comune, dalla AUSL e dagli altri soggetti interessati all'argomento suddivise in macro aree di intervento strutturali, educativi, preventivi, di sensibilizzazione e comportamentali; per l'accesso, il sostegno e l'assistenza; per la riduzione del danno; di monitoraggio di alcune patologie croniche. L'intero piano - come ha ricordato l'assessore Alberto Caldana illustrando la delibera - raccoglie e mette in rete il bisogno di mantenere gli anziani in salute, di migliorarne il loro stato di benessere psico-fisico, di facilitare il loro accesso ai servizi che possono mitigare le patologie che insorgono con maggiore frequenza all'aumentare dell'età. Un bisogno che è di tutta la collettività e sulla risposta che viene data si misura la civiltà e il benessere dell'intera società. La popolazione ultra sessantacinquenne residente a Modena nel 2001 ha raggiunto quota 37.766 unità, pari al 21,3% sul totale di 176.965 abitanti, con un consumo che supera il 50% delle intere risorse del servizio sanitario e oltre i1 45% di quelle del servizio sociale. In questo quadro hanno preso corpo le linee di intervento del piano finalizzate al sostegno delle famiglie, al mantenimento a domicilio, ad affinare le metodiche di prevenzione e di attenzione alla prevenzione della invalidità. Cinque poi, sono i gruppi delle azioni: stili di vita; prevenzione dell'ictus; supporto alla domiciliarità; ricerca dei casi a rischio; fruizione dei servizi affidati a 57 soggetti attuatori, dal Comune all'Ausl, dalle farmacie comunali ai sindacati pensionati, dall'associazione diabetici alle polisportive. Interventi strutturali 7 azioni - 13.160.000 Euro - 11 Soggetti attuatori 132 nuovi posti alloggio e 40 nuovi posti centri diurni; 60 nuovi tavoli con panche; 8 piste ciclabili; 50 nuove pensiline Interventi educativi, preventivi e di socializzazione 27 azioni - 1348.000 Euro - 37 soggetti attuatori Sette azioni per il mantenimento in salute; 4 azioni per il mantenimento in attività; 13 azioni per atteggiamenti di autotutela; 3 azioni per migliorare la partecipazione attiva. Interventi per l'accesso, il sostegno e l'assistenza 22 azioni - 48.237.000 Euro - 21 soggetti attuattori 4 azioni per migliorare l'accesso ai servizi; 9 azioni di sostegno ed assistenza dedicati a consentire il miglioramento della salute negli anziani affetti da vari livelli di disabilità e a supportare le loro famiglie; 9 azioni di assistenza Interventi per la riduzione del danno 5 azioni - 1.416.000 Euro - 6 soggetti attuatori Le azioni sono atte a ridurre il più possibile il danno alle persone colpite da eventi patologici, accorciando i tempi di intervento delle strutture sanitarie sia nelle attività diagnostiche che riabilitative. Interventi di monitoraggio di alcune patologie croniche 5 azioni - 45.000 Euro - 9 soggetti attuatori Tutte le azioni sono tese a istituire e potenziare le attività di monitoraggio di alcune patologie più diffuse e rilevanti allo scopo di migliorare le conoscenze sulla loro incidenza sulla popolazione e a verificare i decorsi delle patologie adeguando così i trattamenti specifici. Per ogni azione sono previsti indicatori per valutare annualmente lo stato di attuazione e il monitoraggio dei risultati. La seduta era stata aperta da quattro contributi esterni proposti rispettivamente dal professor Luciano Belloi, direttore della cattedra di gerariatria e gerentologia dell'Università di Modena e Reggio; Armando Alberghini, coordinatore dei Comitati anziani; Franco Zavatti, per i sindacati pensionati Cgil-Cisl-Uil- Cupla; dal dottor Andrea Guerzoni, direttore distretto Ausl Modena. Per il professor Belloi la scelta compiuta dal piano per una maggiore attenzione all'assistenza continuativa sollecita nuovi percorsi di intervento, sempre più di comunità, sul fronte dell'autosufficienza. Franco Zavatti, così come in precedenza aveva fatto Armando Alberghini, ha apprezzato del piano "l'attenzione diffusa verso la prevenzione". Per Zavatti, in particolare, forte è la preoccupazione del i pesanti taglio operati a livello nazionale sui servizi sociali. La rete dei servizi va difesa, qualificandola ulteriormente soprattutto sul fronte della domiciliarità e della non autosufficienza. Infine il dottor Andrea Guerzoni ha voluto ricordare due importanti obiettivi di fondo del piano: la ricerca comune per una rete di azioni capace di produrre importanti sinergie qualitative e quantitative; la decisa scelta di sostenere il più possibile la famiglia. Intervenendo nel dibattito, Achille Caropreso (Fi) ha apprezzato il tentativo proposto dal piano di restituire alla famiglia il proprio primario ruolo, anche se più in generale dello stesso piano va criticata l'eccessiva genericità delle scadenze e degli impegni. Mauro Levratti (Ds) ha invece sottolineato la comune volontà che lega le diverse azioni previste, condizione fondamentale per far si che ciascun soggetto possa valorizzare le proprie funzioni e quelle degli altri. Per Mario Santantonio (Margherita) con il piano si potenziano, valorizzandole ulteriormente, le diverse azioni già in essere ma soprattutto si sperimetano percorsi nuovi. Della proposta avanzata dalla Giunta, poi, va apprezzata anche l'attenzione prestata alle verifiche e alle valutazioni sui risultati ottenuti puntando senza indugi verso una sempre maggiore efficienza ed efficacia dei servizi. Programmare le politiche per la salute per Pietro Roversi (Ds) è il primo importante obiettivo del piano. Solo in questo modo è possibile costruire risposte in grado di porre il cittadino in condizioni di usufruire dei servizi in modo nuovo, anche attraverso un ripensamento degli interventi. Ferdinando Tripi (Ds) del piano ha apprezzato la scelta di costruire nuovi percorsi di intervento per una cultura dalla sanità alla salute. E' una vera e proria rivoluzione che però ha bisogno del coinvolgimento pieno e convinto di tutti. Particolarmente significativa poi, la scelta per un maggior coinvolgimento del medico di base, non più solo come intercettatore della domanda ma anche come protagonista per la promozione di nuovi stili di vita. Mentre stiamo approvando questo piano - ha detto Marta Andreoli (Rc) - a Roma tagliano a piene mani sulla sanità e sui servizi. Assieme alle nostre politiche per la salute vogliamo o no aprire questo discorso, tutto politico e di futuro per la qualità della vita a Modena e nel Paese. Antonio Maienza (Udeur) ha apprezzato la filosofia di fondo del piano tesa a far sentire ogni persona anziana più viva, più utile, più partecipe; in una parola più protagonisti che è la prima condizione per costruire una credibile azione anche sul fronte sanitario. Critico l'intervento di Adriano Dallari (Fi) per il quale nel piano c'è ben poco che possa effettivamente promuovere la sanità con la esse maiuscola. E' un progetto decisamente sbilanciato verso il sociale. Giuseppe Campana (Ds), del piano ha voluto sottolineare la parte dedicata alla azione di sollecitazione culturale e intellettuale operata nei confronti degli anziani. Salute è anche capacità di vivere la terza età in modo interessato, in una dimensione di formazione permanente. Intervenendo in sede di chiusura del dibattito il sindaco Giuliano Barbolini ha ribadito la scelta compiuta fatta di più sociale e meno sanità. In questa scelta - ha detto - trovo la forza maggiore del piano anche se non credo si possa parlare di disattenzione alle dimensioni sanitarie. Nelle 66 azioni previste ritrovo una volontà forte di sviluppo dei servizi, ritrovo percorsi di intervento che non sono parole ma sostanza. Lo spirito di chiamata a concorso di una pluralità di soggetti è la vera sfida lanciata dal piano. Una sfida importante che non può vincerla un solo soggetto ma solo una comunità, anche attraverso iniziative diffuse che incidono sugli stili di vita di una città. "
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