Un'indagine fotografa le preferenze alimentari dei bambini dai 6 agli 11 anni, che ignorano pesce e verdure e amano cibi ricchi e salati. Rischi di obesità e colesterolo
"Chiedono cibi da fast food, stile McDonald's, come patatine fritte, Coca-cola, gelato, pizza, hamburger, ketchup e crocchette di pollo. Amano molto anche i cibi confezionati o pronti, dai sapori decisi e dagli aromi artificiali, come merendine, cioccolato, maionese, sofficini e crocchette. Salvano tuttavia la tradizione gastronomica modenese e apprezzano tortellini, tortelloni, lasagne, prosciutto, insaccati, gnocco fritto e tigelle. Sono i bambini dai 6 agli 11 anni che pranzano nelle mense delle scuole elementari di Modena, coinvolti in un'indagine sulla qualità del servizio di ristorazione scolastica condotta dall'Università degli studi di Modena e Reggio Emilia in collaborazione con il Comune e la Cooperativa italiana di ristorazione (Cir). L'indagine, presentata oggi a Modena nel corso di un seminario, è stata condotta nel marzo dello scorso anno in trenta classi di otto scuole elementari (Bersani, Rodari, Ceccherelli, San Giovanni Bosco, Buon Pastore, Palestrina, Giovanni XXIII, Don Milani) e ha coinvolto 556 bambini, cioè il 13,3 per cento degli alunni delle elementari che quotidianamente usufruiscono del servizio mensa. I primi piatti più apprezzati sono un vero trionfo della tradizione gastronomica modenese: lasagne al forno (73 per cento), tagliatelle al ragù (68 per cento) e tortellini al burro e parmigiano (67 per cento). I secondi preferiti sono invece prosciutto cotto (80 per cento), portafogli al forno (75 per cento), cotolette e polpettine di tacchino (67 per cento), possibilmente con contorno di patate e purè (75 per cento) e piselli al sugo (59 per cento). Tra i dessert, il budino al cioccolato e il tortello con marmellata e pesche sciroppate conquistano il 73 per cento delle preferenze, seguiti dalla frutta fresca (64 per cento). Pesce e verdura, più vicini al modello alimentare mediterraneo che alla tradizione modenese, sono, al contrario, gli alimenti meno graditi, mentre i piatti suggeriti o desiderati, perchè consumati in famiglia o non presenti nel menù scolastico, sono pizza, patate fritte, gelato, merendine, insaccati, pasta farcita, gnocco e tigelle, paste con sughi elaborati, salse, fragole e piatti pronti. Tra fast food, cibi confezionati e lasagne non c'è molto spazio per accogliere nuovi sapori e preparazioni culinarie innovative, come il tortino al miglio, la mousse di frutta o la spinacina. In sintesi, registra l'indagine, gli alimenti salutari o comunque promotori di un buon stato di salute, come pesce, verdura e legumi, lasciano il posto a cibi elaborati, tecnologicamente trasformati e ad altra densità energetica, come paste ripiene e farcite, salse, dolciumi, alimenti fritti o precotti. "Queste preferenze e scelte alimentari, dettate da abitudini familiari forse già consolidate - osserva la ricerca - implicano squilibri nutrizionali arrecati da un eccessivo apporto alimentare di proteine, grassi, zuccheri semplici e sale a scapito di un'adeguata assunzione di carboidrati complessi e fibra; ne consegue un aumento della prevalenza di obesità e di ipercolesterolemia nella popolazione infantile italiana e soprattutto in quella modenese". Il questionario sottoposto agli oltre 500 bambini modenesi, dal titolo "La mia mensa", si proponeva di "fotografare", attraverso risposte e disegni, anche altri aspetti del servizio di ristorazione scolastica. Al 67 per cento degli alunni piace mangiare a scuola perchè "il cibo è buono" ed è "piacevole e divertente pranzare con gli amici", mentre al 33 per cento non piace perchè il pasto è poco appetibile e l'ambiente e troppo rumoroso e caotico. L'ambiente è infatti giudicato dai bambini "abbastanza accogliente", il personale addetto alla distribuzione del pasto viene giudicato dai bambini di 4 scuole su 8 "abbastanza attento e simpatico", il cibo servito viene definito dal 55 per cento "alla temperatura giusta" e i piatti del menù vengono giudicati dal 50 per cento "abbastanza piacevoli da vedere". "La ricerca - commenta l'assessore comunale all'Istruzione Morena Manfredini - ci offre precise indicazioni sui desideri e le aspettative dei bambini, che chiedono mense meno rumorose, saloni più ampi e colorati, personale disponibile e cibi alla giusta temperatura. Su questi aspetti il Comune sta già intervenendo. Il vero problema, però, è altrove, cioè nelle abitudini alimentari. I menù serviti nelle mense scolastiche sono approvati dall'Azienda Usl e hanno precise caratteristiche nutrizionali. Sono stati introdotti prodotti biologici e il loro uso verrà ulteriormente esteso. Ma tutto questo rischia di risultare inutile se nel quadro complessivo dell'alimentazione dei bambini prevalgono cibi poco salutari". "
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