09/11/2002

POLVERI, A MODENA IL TRAFFICO INCIDE PER IL 71%

Inquinamento, ecco i dati su quanto pesano i diversi fattori e sulla situazione legata agli impianti di riscaldamento
Nei giorni scorsi sono apparsi sulla stampa locale notizie relative all'incidenza dei vari fattori nel produrre inquinamento da polveri sottili in atmosfera, inclusa una indagine, proveniente dalla città tedesca di Acquisgarana. In proposito, il Comune di Modena ritiene doveroso e più utile fare riferimento ai dati ARPA ed al Rapporto annuale sulla qualità dell'aria che questo Comune rende pubblico da anni. Partendo dai dati sulla realtà modenese (dove non sono presenti centrali termoelettriche) è opportuno ribadire che, a differenza di molte altre città, la elevatissima metanizzazione dell'industria e del residenziale perseguita nel Comune di Modena permette di limitare in valore assoluto l'inquinamento da polveri; tale inquinamento è così associato in maniera largamente maggioritaria all'utilizzo dei combustibili liquidi, notoriamente i maggiori produttori di particolato. Nella città di Modena (vedi tabella allegata), pertanto, il contributo dei diversi fattori all'inquinamento da polveri si distribuisce come segue: 71% come contributo del traffico, 22% come contributo dell'industria e 7% come contributo del riscaldamento. In tale conteggio il riscaldamento condominale è valutato pesare per meno dello 0.8%; di questa quota solo una piccolissima parte è ancora alimentata a gasolio (peraltro più costoso del metano) per cui l'eventuale ed auspicabile miglioramento collegato alla metanizzazione di queste centrali termiche risulterebbe comunque estremamente piccolo. Anche l'industria e l'artigianato consumano gasolio, ma in quantità sempre nettamente minoritaria rispetto al gas metano. In questo caso la scelta delle aziende deriva da un fattore economico (ad es. l'olio combustibile è particolarmente inquinante ma nettamente meno costoso del gas metano). L'adozione di normative locali che portino alla proibizione dei combustibili più inquinanti avrebbe sulle aziende un costo non trascurabile. Ricordiamo però che le emissioni di polveri di tale comparto risultano solo in parte legate ai combustibili (ad es. poco meno della metà deriva dalle sole fonderie). I controlli sulla efficienza delle caldaie possono certamente pesare per circa il 10% dei consumi, tant'è che la campagna di controlli - che tra poco riprenderà, dopo l'aggiornamento legislativo regionale - effettuata dal 1996 al 1998 ha permesso di ridurre i consumi della città e l'inquinamento relativo del 5% in poco più di un anno; La responsabilità del mantenimento in efficienza delle caldaie é oggi demandata al tecnico che, su incarico del proprietario, effettua il controllo e la eventuale manutenzione una volta all'anno, comunicando al committente gli eventuali interventi necessari. I controlli realizzati autonomamente dal Comune riguardano invece il rendimento di combustione e la sicurezza dell'impianto. L'osservanza delle disposizioni di legge (ad esempio il rispetto dei limiti di temperatura) può essere richiesta esclusivamente da ciascun condominio o locatario e solo nel caso di fabbricato in condominio (non industrie o uffici). Ai sensi di quanto stabilito da un Decreto del 1993, la verifica viene effettuata a cura del Comune ma a spese del richiedente. Per Modena, una apposita delibera di Giunta determina i costi di tali servizi che, per la verifica della temperatura ambiente di un appartamento, variano da 10,33 a 51,65 euro I.V.A. inclusa. Per quanto riguarda infine l'adombrato conflitto di interessi che spingerebbe ad una poco trasparente politica di incremento dei consumi di gas si rammenta che con l'entrata in vigore del Decreto del 24.4.2001 i distributori gas (tra cui Meta s.p.A.) sono formalmente obbligati a realizzare a partire dal 2002 una politica di riduzione di consumi del gas venduto, al fine di raggiungere gli obiettivi nazionali del protocollo di Kyoto. Ma vediamo i dati ed il contributo delle singole fonti alla produzione di polveri in atmosfera. Secondo gli ultimi dati disponibili Modena presenta circa 58.650 allacciamenti gas ad uso riscaldamento (2.857 sono utenti di apparecchi da riscaldamento autonomi, quali stufe, sotto i 35 kW; 55.664 impianti di riscaldamento propriamente detti, a loro volta suddivisi in: 51.778 impianti sotto i 35 kW, 3.244 impianti tra i 35 ed i 350 kW, 642 impianti superiori a 350 kW).. A questi impianti si aggiungono circa 120 impianti a gasolio di potenza superiore a 100 kW. La quota di impianti condominiali, sul totale composto dai diversi tipi di impianti, può essere considerata, con una stima , pari al 6,8%, cioè conteggiando gli impianti al di sopra dei 35 kW. Al fine di valutare l'impatto ambientale, in termini di emissione di polveri, da parte di tutti gli impianti di riscaldamento domestico sin qui indicati, possiamo considerare che circa 166 milioni di metri cubi di gas metano contribuiscono per circa 8 tonn/anno, ad essi si aggiungono le 2 tonnellate dei circa 6.000.000 di litri di gasolio e le 0.2 tonnellate imputabili ai 140.000 litri di olio a basso tenore di zolfo. Il totale è dunque di circa 10 tonnellate/anno pari al 7%. All'interno di queste 10 tonnellate, la quota di inquinamento imputabile ad impianti di riscaldamento centralizzati deriva da circa 20 milioni di metri cubi di metano cui si sommano la quota di gasolio e olio BTZ per un contributo in termini di emissioni di circa 3 tonnellate anno. Nel bilancio urbano, a tali valori si aggiungono circa 19 milioni di metri cubi di metano e 4 milioni di litri si prodotti petroliferi per uso industriale i quali contribuiscono a determinare il contributo del settore industria in 32 tonnellate anno, pari al 22% del totale di polveri. Per quanto riguarda invece il contributo del traffico veicolare, possiamo considerare che le vendite di combustibili per autotrazione registrate nel Comune di Modena nel 2001 ammontano a ben 208 milioni e 500 mila litri di cui 102 milioni di litri di benzina, 100 milioni di litri di gasolio e 6 milioni e 500 mila litri di GPL; le stime portano a valutare il contributo in circa 101 tonnellate/anno pari al 71% del totale di polveri emesse. E' infine dai ricordare, al fine di meglio valutare l'impatto sanitario, che mentre le emissioni del riscaldamento e delle industrie vengono effettuate sulla sommità degli edifici, ricadendo così a terra con una certa quota di diluizione, le emissioni degli autoveicoli sono sempre e comunque realizzate ad altezza d'uomo.

Azioni sul documento