22/10/2002

SICUREZZA STRADALE, PIANIFICATE 54 AZIONI

Il piano, approvato a larga maggioranza dal Consiglio, è già operativo Passa all'unanimità un Odg sulla sulle politiche di prevenzione
" Cinquantaquattro azioni per la sicurezza stradale. Un vero e proprio piano per aggredire alla radice il problema degli incidenti sulle strade cittadine. Lo ha deliberato, ieri, a larga maggioranza, il Consiglio comunale al termine di una seduta straordinaria tutta dedicata al programma delle azioni "Sicurezza stradale" elaborato dalla Giunta in attuazione del piano per la salute del Distretto di Modena. A favore del documento hanno votato tutti i gruppi di maggioranza, dai Ds alla Margherita, all'Udeur, il gruppo Modena a Colori con l'astensione di Fi, An e Rc. Unanime, invece, il pronunciamento sull'Ordine del Giorno che accompagnava il piano, sottoscritto da tutti i gruppi. Il documento impegna la Giunta "a proseguire il lavoro sin ora prodotto per sensibilizzare la popolazione affinchè vengano adottati comportamenti corretti durante la guida e a intensificare le azioni di controllo sui comportamenti tenuti dai conducenti dei veicoli e a promuovere cambiamenti positivi in riferimento alla viabilità e all'uso della mobilità alternativa all'automobile". Una seduta particolare, aperta alla partecipazione e al contributo in aula di numerosi rappresentanti delle Istituzioni e delle Associazioni territoriali con il Comune impegnate nella lotta per ridurre sensibilmente il tributo di sofferenze provocato dagli incidenti stradali. A Modena, nell'ultimo anno, gli incidenti con almeno un ferito sono stati1652 con 29 morti. Nello stesso periodo, a livello nazionale, i dati hanno toccato quota 9 mila morti con 20 mila disabili e 300 mila feriti con un incremento generale del 5% mentre le indicazioni emanate dalla Comunità europea fissavano un obiettivo di riduzione di almeno il 4%. Cinquataquattro azioni - come ha ricordato l'assessore alla viabilità, Nerino Gallerani, illustrando la proposta di piano - in cui sono coinvolti ben 21 soggetti per un costo complessivo di oltre 14 mila euro. Azioni diverse tra loro, tutte comunque rivolte principalmente a sensibilizzare la popolazione sui temi della sicurezza; a realizzare interventi strutturali per migliorare la viabilità e rimuovere i punti critici di essa; ad educare al rispetto delle regole che consentono una guida sicura, a promuovere ed attuare azioni di vigilanza e controllo sui comportamenti corretti durante la guida, a ridurre i danni provocati dagli incidenti e le conseguenti disabilità. Di fronte ad un'aula gremita - fra i banchi erano presenti numerosi rappresentanti delle Istituzioni e delle Associazioni che hanno contribuito alla implementazione del piano: dall'Azienda sanitaria, all'Aci, al 118, dai Comitati anziani al Modena Foodbal club, oltre agli alunni della 2C del Fermi - per l'intero pomeriggio si sono succeduti relatori e consiglieri per oltre 20 interventi e contributi sul tema. Per Emanuela Bergamini Vezzali, presidente dell'Osservatorio regionale per la sicurezza stradale, dell'intero piano delle azioni va colto il grande, positivo sforzo di coordinamento compiuto, unitamente al lavoro di studio del territorio e di informazione rivolta ai cittadini. Marco Ballotta, portiere dei Giallo blu, in aula insieme a Paolo Ponzo in rappresentanza del Modena Football Club, ha ricordato l'importanza di una nuova cultura della sicurezza stradale. Per quanto ci riguarda, come giocatori, ci sentiamo in un certo senso dei modelli per tanti giovani. E' giusto, quindi, essere prima di tutto automobilisti modelli". Significativa anche la presenza della scuola. Per la professoressa Chiara Ovi, relatrice in rappresentanza del Csa, ex Provveditorato agli Studi, un ruolo importante va riservato alla formazione dei formatori che per noi - ha detto - ha significato prima di tutto formazione dei docenti. Altrettanto importante, poi, il lavoro già da tempo avviato per la messa in rete delle varie esperienze e di quelle didattiche in particolare, sulla sicurezza stradale. E' stata poi la volta di Franco Piacentini, rappresentante a Modena, dell'Associazione famigliari vittime della strada. Di fronte alle continue inammissibili stragi, siamo convinti che "le prime responsabilità siano riconducibili alle Istituzioni e che il comportamento dei singoli utenti della strada sia solo l'ultimo anello di una lunga catena di colpe annodata soprattutto dai ritardi e dai cedimenti di fronte alle richieste della civiltà industriale". Franco Pedrazzi, a nome delle organizzazioni sindacali dei pensionati, ha sollecitato, invece, una sicurezza fatta anche di piccoli interventi come la sistemazione dei marciapiedi, l'abbattimento delle residue barriere architettoniche, la realizzazione di nuove piste ciclabili protette. Ciò che prima di tutto dobbiamo perseguire - ha detto Giorgio Razzoli, assessore ai Servizi sociali e sanitari della Provincia - è la capacità di lavorare per obiettivi, di lavorare insieme sia sul fronte della prevenzione come delle azioni di controllo mirate. Razzoli ha poi caldeggiato la patente a punti come vero e proprio passaggio vitale sul fronte della prevenzione. Per Francesco Toroni, direttore dell'Agenzia sanitaria regionale, in aula in rappresentanza anche della Regione Emilia Romagna, il piano rappresenta un importante traguardo, tanto più significativo se si considera che è la prima iniziativa del genere sull'intero territorio regionale. Critico, anche se in sede di voto ha poi approvato sia il piano che l'OdG, Paolo Ballestrazzi (Modena a Colori). Il governo di una città - ha detto - ha il dovere di andare oltre le pur importanti politiche di promozione culturale della sicurezza. Ha il dovere di agire che significa prima di tutto investire in strade nuove e più sicure. A Modena, invece, negli ultimi anni, non si è andato oltre l'ordinaria manutenzione. Per Ercole Toni (Ds) - che ha apprezzato il piano - servono certamente gli interventi strutturali ma anche e soprattutto che i cittadini assumano comportamenti di forte rispetto delle regole che consentono di usare la strada in sicurezza. Molte le osservazioni critiche di Olga Vecchi (Fi). Assieme alla prevenzione servono precise azioni di repressione. Anche per questo ribadiamo la necessità di aumentare gli organici del corpo di polizia municipale per una vigilanza forte e capillare, di giorno come di notte. La drammatica distruzione di vite proposta dalla strada - ha detto Ubaldo Fraulini (Ds) - non può e non deve essere considerata un sacrificio o un tributo inevitabili al progresso o a quello che da troppi viene semplicisticamente liquidato come il diritto alla mobilità. Non solo e necessario ma si deve invertire la tendenza e il piano, con la sua rete di azioni proposta da tanti soggetti, va decisamente in questa direzione. La famiglia innanzitutto, ha esordito Vittorio Corsini del gruppo Udc. Ogni progetto d'intervento deve trovare il coinvolgimento dei genitori. Anche per questo credo sia indispensabile realizzare un depliant sintetico sull'intero piano da inviare a domicilio delle famiglie. Antonio Maienza (Udeur) ha caldeggiato azioni educative mirate, capaci di sollecitare nuovi comportamenti, più responsabili e più rispettosi della vita propria e delle altrui persone. Contemporaneamente, però, e necessaria una maggiore presenza fisica di controllo sul territorio fatta di polizia, carabinieri e vigili urbani. Gianpaolo Verna, capogruppo di An, pur apprezzando l'iniziativa e il dibattito, ha lamentato l'assenza in aula proprio di quei rappresentanti delle forze dell'ordine che quotidianamente si misurano con i problemi della sicurezza stradale. Senza di essi mi pare di vivere una sorta di ritualità senza riscontri operativi. Per Greta Barbolini (Ds) il primo obiettivo da perseguire è quello di far sì che il sentir comune si sintonizzi con la drammaticità dei dati degli incidenti. Occorre una operazione culturale capace di collocare l'obiettivo sicurezza stradale tra gli obiettivi forti di una società. Nel piano - ha detto Marta Andreoli (Rc) - c'è troppa cultura della "riduzione del danno". Come si fa a discutere di sicurezza stradale senza affrontare le strettoie del piano del traffico o, ancora, del trasporto pubblico, da potenziare e da promuovere. Una astensione, la sua, dai contenuti profondamente diversi da quella del Polo, tesa - come ha ricordato - ha sollecitare un approccio al problema capace di andare ai nodi di fondo e non fermarsi alle azioni di contenimento. Per Stefano Bellentani, che ha parlato non in qualità di presidente del Consiglio comunale ma in rappresentanza del gruppo "Margherita", occorre insieme sollecitare il Parlamento e il Governo a porre in discussione e ad approvare la proposta di legge, promossa tra l'altro anche dall'Associazione dei famigliari delle vittime della strada, che prevede, una volta provata la colpa; ".l'introduzione di sanzioni e pene effettive per chi nella strada uccide; tempi stretti per la celebrazione dei processi; diritto al risarcimento integrale del danno biologico e una liquidazione equa e certa del danno non solo materiale, ma soprattutto psichico e morale dei famigliari superstiti". Achille Caropreso (Fi) ha sollecitato la sperimentazione di nuovi orari nelle discoteche con anticipo chiusura di almeno un'ora. Il tutto, però, agendo in un quadro di riorganizzazione oraria dell'intera filiera del divertimento. Il piano approvato - ha detto Pietro Roversi (Ds) - punta giustamente a modificare i comportamenti individuali per un problema che coinvolge l'intera collettività. Altrettanta significativa è l'attenzione riservata agli utenti deboli come gli anziani, i pedoni e i bambini. Per Francesco Signorile (Fi), sicurezza stradale significa anche strade sicure, con meno buche, incroci con semafori efficienti, manti stradali rinnovati, segnaletica visibile, illuminazione pubblica adeguata. Antonio Nicolini (Ds) ha apprezzato la capacità del piano di incrociare, prevenzione, controlli, repressione, ma anche politiche strutturali di investimento. Nicolini non ha poi risparmiato le sue critiche nei confronti di quanti, quasi strumentalmente, hanno cercato fughe dal problema sicurezza stradale ricorrendo a vecchie accuse ai piani per il traffico o la viabilità predisposti dal Comune. Giorgio Pighi (Ds), intervenendo in sede di dichiarazione di voto, ha infine apprezzato lo spirito della iniziativa così come dell'impegno comune per la stesura e l'approvazione di un ordine del giorno unitario, "a conferma dell'importanza del tema e della volontà di dar vita ad un confronto di merito". La lunga seduta è stata poi conclusa dall'intervento del sindaco, Giuliano Barbolini. Quello che abbiamo disegnato e che in gran parte è già in fase di attuazione, è un piano che sta prima di tutto dentro al più generale piano per la salute. Un piano per la sicurezza stradale che punta a modificare stili di vita, a costruire un contratto di cittadinanza per il benessere dell'intera collettività. Per questo occorre capire come mai il dato della sicurezza stradale si colloca, nonostante il suo alto tributo di vittime, dopo dati come l'ambiente e la piccola criminalità. Occorre coinvolgere la città per far crescere la soglia d'attenzione su questi temi. Barbolini ha poi condiviso la necessità di alzare la soglia qualitativa della nostra viabilità. Guai, però, dimenticare - e i dati parlano chiaro - che la maggior parte degli incidenti sono riconducibili a ben altre ragioni come l'eccesso di velocità o la distrazione. "

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