La creazione del Coni Servizi vuole privatizzare la gestione sportiva olimpica'
Trasmettiamo una lettera dell'Assessore allo Sport del Comune di Modena in merito ai risvolti che i recenti provvedimenti varati dal Governo avranno sul mondo dello sport. E così le mani dell'avido Tremonti si sono strette al collo dello sport italiano. Chi aveva il dubbio che la creazione della CONI servizi spa fosse un tentativo di privatizzare la gestione dello sport olimpico italiano ha avuto ragione: la vicenda del nuovo statuto scritto maldestramente in due modi differenti, che ha aperto un conflitto palese ed esacerbato con il suo collega Urbani, conferma tutto. Il titolare dell'economia voleva ridurre alla logica dell'impresa e del profitto anche la gestione del comitato olimpico, in barba alle direttive del CIO, e pensando di farla franca davanti alle resistenze dei suoi colleghi. L'acrobatica operazione è riuscita perfino a coniugare privatizzazione selvaggia e lottizzazione politica, piazzando personaggi vicini ad an e lega pure nel consiglio della CONI servizi, quando lo sport olimpico era rimasto uno degli ultimi baluardi di indipendenza. Ma non è la prima. Solo 3 mesi fa è saltata la legge sul dilettantismo sportivo, che il governo aveva discutibilmente previsto di finanziare con introiti collegati ai videopoker. Saltate - per le proteste degli italiani - le entrate dei videopoker, saltata la legge sullo sport dilettantistico. Non si è capita la natura del nesso, ma tant'è. E il CONI, senza un euro per pagare gli stipendi da qualche mese, che arranca, dopo essere stato scippato di concorsi a pronostici ormai moribondi, dopo la negazione 44 milioni di euro promessi da mesi per le urgenze e arrivati per miracolo solo dopo una forte polemica mediatica con i campionati dilettanti che dal primo gennaio minacciano lo stop. E i 5 milioni di euro per lo sport per tutti, stanziati nel 2000 e cancellati senza pietà dal nuovo esecutivo. Sicuramente i governi del centro sinistra non avevano affrontato i problemi dello sport italiano con impegno e risorse sufficienti a rianimarlo e rilanciarlo definitivamente, ma l'impressione attuale è che l'esecutivo in carica stia cercando di provocarne la morte con chirurgica e scientifica precisione. Con gli enti locali che come al solito diventano gli unici punti di riferimento di società, federazioni ed enti per organizzare l'attività, ma senza ricevere risorse aggiuntive ed adeguate ad esaudire i nuovi compiti. Gli amanti dello sport ringraziano per l'indecoroso spettacolo.
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