21/01/2002

SGOMBERATE LE EX CASERME GARIBALDI E FANTI

Stamane l'intervento di una decina di agenti della Polizia Municipale
Stamane, prima delle sette, una decina di agenti della Polizia Municipale coordinati da un Ispettore, sono entrati nelle ex caserme Garibaldi e Fanti per provvedere allo sgombero dei locali occupati abusivamente da mesi da cittadini provenienti da paesi dell'est. In quel momento nei locali abbandonati dell'ex Distretto Militare vi erano sette persone, quattro delle quali dopo aver raccolto le proprie cose si sono allontanate avendo trovato un altro luogo dove alloggiare. Per gli ultimi tre gli agenti hanno dovuto far intervenire personale del CentroStranieri. L'occupazione delle Caserme Garibaldi e Fanti da parte di persone provenienti da paesi dell'Europa dell'Est, soprattutto di nazionalità Ucraina, risale ad alcuni mesi addietro. Poiché erano risultati inutili tutti i tentativi di sgombero coattivo, messi in atto anche d'intesa con le altre forze di Polizia, in quanto i locali venivano immediatamente rioccupati da altri clandestini privi di dimora, la Polizia Municipale, d'intesa con il Centro Stranieri del Comune di Modena, ha organizzato una intensa attività di mediazione con gli occupanti che ha consentito di procedere ad uno sgombero pacifico delle due strutture. I motivi che impedivano il protrarsi dell'occupazione erano di natura igienico-sanitaria ma anche di sicurezza, infatti da un lato la mancanza di servizi igienici e degli allacciamenti idrici non consentivano agli occupanti, censiti in 42 unità solo una settimana addietro, di poter condurre una vita dignitosa in presenza di grossi rischi per la salute. Dall'altra, oltre al fatto che parte della struttura risulta non agibile e pericolante, il freddo di questi giorni aveva costretto gli occupanti a ricorrere a mezzi di fortuna per potersi riscaldare, utilizzando in prevalenza resistenze di forni elettrici ed altri accorgimenti che in assenza di un impianto elettrico a norma poneva seriamente in pericolo la loro stessa incolumità. D'altro canto le caratteristiche degli gli occupanti, per la maggior parte persone di sesso femminile di età adulta dedita a mansioni di badanti o di infermieri, o giovani comunque dediti ad attività lavorativa, suggeriva di non procedere ad un intervento coattivo che costringesse gli stessi a dimorare all'addiaccio. Per questo motivo la Polizia Municipale si è fatta promotrice di un progetto di intervento che operando a 360 gradi ha consentito di risolvere il problema senza il ricorso a prove di forza. Infatti, per una quindicina di giorni, grazie anche al contributo di mediatori madre lingua, è stata condotta una capillare attività di informazione e di mediazione nei confronti degli occupanti ai quali è stato spiegato il motivo dell'intervento odierno ed assieme a loro, con il concorso dei servizi sociali, sono stati individuati le possibili alternative. Nello stesso tempo si è cercato di impedire nuovi arrivi ed a tal fine sono stati avviati contatti con le strutture consolari ed i referenti delle associazioni degli immigrati affinchè comunicassero ai loro connazionali che le due caserme non potevano più essere utilizzate come rifugio. Una volta bloccato l'afflusso, si sono cercate soluzioni alternative per le persone che dal punto di vista normativo avevano la possibilità di regolarizzare la loro posizione in Italia, mentre per quelli già regolari si è cercato un alloggio sensibilizzando gli stessi datori di lavoro. Nello steso tempo sono state sensibilizzate anche le associazioni di volontariato e predisposti tutti gli interventi atti a scongiurare future occupazioni. Grazie all'intervento della META e della S.T.M. sono stati accuratamente chiusi tutti gli accessi, e si sta procedendo alla pulizia dell'area ed alla eliminazione dei cavi elettrici e delle altre situazioni di pericolo, mentre le masserizie che gli occupanti non sono riusciti a rimuovere sono state depositate in una stanza messa a disposizione dal Parroco della vicina Parrocchia di San Pietro.

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