Avviata la creazione di un sistema integrato tra materne comunali, statali, private
Scuole materne sempre più in rete per qualificare ulteriormente l'offerta dei servizi per l'infanzia. L'ultima maglia, in ordine di tempo, è del Consiglio comunale che giovedì scorso ha approvato a larga maggioranza un accordo tra Comune e Direzioni didattiche modenesi per la reazione di un vero e propri sistema integrato di scuole dell'infanzia comunali, statali, convenzionate, private e Fism. A favore della delibera, espressione operativa del più generale patto di collaborazione tra Comune e Direzioni didattiche già in essere da alcuni anni, hanno votato tutti i gruppi di maggioranza e Rifondazione comunista con l'astensione del Polo e di Modena a Colori per i quali, pur condividendo lo spirito collaborativo che ha animato le parti, l'accordo risente della mancanza di un più diretto coinvolgimento anche in sede di firma della Fism, l'associazione delle scuole materne private cattoliche. L'accordo, come ha ricordato l'assessore alla Istruzione Morena Manfredini illustrando in aula la proposta di delibera, vuole offrire a tutte le scuole dell'infanzia di Modena una occasione di confronto ma anche di collaborazione operativa tra tutti i soggetti, pubblici e privati, che operano nei settori della formazione scolastica. Forte in questo senso - ha detto Morena Manfredini - è il segnale venuto dalle scuole Fism che da quest'anno, sia pure con solo tre scuole e in forma sperimentale, hanno deciso di aderire al centro unico di iscrizione statale e comunale. Concretamente, il centro raccoglie le iscrizioni da parte delle famiglie presso il Comune offre ai cittadini il vantaggio di recarsi in un solo luogo ad iscrivere il figlio. Particolarmente significativo il capitolo che l'accordo dedica alle offerte formative. Le parti, si legge, sono impegnate per un paritario arricchimento delle offerte formative di tutte le scuole dell'infanzia attraverso incontri tra i vari coordinatori pedagogici delle scuole comunali, statali e convenzionate. Si consolida, infine, il lavoro comune in previsione della costituzione del centro servizi per le scuole con l'obiettivo di mettere in rete i centri risorse territoriali rivolti alle scuole e le istituzioni scolastiche, tutto a supporto della qualità dell'offerta formativa. Intervenendo nel dibattito, Davide Torrini, capogruppo di Modena a Colori, ha sollecitato l'allargamento del tavolo di confronto sull'accordo anche a tutte le scuole private, convenzionate o non. Pur apprezzando ogni percorso che tende a costruire nuovi rapporti tra le scuole, Torrini ha concluso considerando sostanzialmente sbagliato procedere con accordi di sviluppo soltanto tra scuole comunali e statali. Non credo si possa parlare di chiusura nei confronti delle private - ha detto Mauro Levratti del gruppo Ds - ma più realisticamente di una scarsa disponibilità di alcune parti del sistema integrato ad accettare il confronto. Positivo il giudizio di Giandomenico Glorioso, capogruppo dei Democratici. Pur fra difficoltà ancora da superare - ha detto - trovo importante che si rafforzi il rapporto fra i vari soggetti del sistema formativo modenese. La firma dell'accordo va considerata, dunque, come un tassello che può e deve far crescere l'intera rete del sistema scolastico. Non so se tulle scuole Fism - ha esordito Marta Andreoli (Rc) - hanno già superato le riserve più volte testimoniate in materia di confronto con le scuole pubbliche. Ciò che però preoccupa di più, però, è la scelta compiuta dal Comune che ormai da anni non investe più per la qualificazione del sistema scolastico pubblico. Antonio Maienza, capogruppo dell'Udeur, non ha escluso che nell'accordo ci sia ancora una scarsa attenzione al coinvolgimenti diretto delle private. Nel documento, tuttavia, trovo prevalente la volontà di procedere sul fronte dell'integrazione dell'offerta garantendo così sempre più un effetto rete tra le scuole. Tutto questo, non mi pare poca cosa. Per Achille Caropreso (Fi) allo stato attuale dell'accordo è difficile poter esprimere un giudizio compiuto. Occorre attendere per capire come e dove prenderanno corpo i propositi di collaborazione. Solo allora sarà possibile sciogliere le riserve che oggi ci fanno pronunciare un voto di benevola astensione. L'accordo, ha sostenuto Giorgio Pighi, capogruppo dei Ds, realizza una sintesi significativa tra scelte di integrazione tra i vari soggetti che operano sul fronte della formazione e la ribadita centralità del sistema scolastico pubblico. Per Pighi, poi, qui come in numerosi altri settori dove il rapporto pubblico privato si fa sempre più intenso, si pone il problema di trovare soluzioni concrete e produttive affinchè anche i soggetti e le strutture sociali abbiano a poter concorrere alla costruzione delle reti di servizi.
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