"Una ricerca del Comune "fotografa" 77 associazioni modenesi, tre quarti di quelle che aderiscono alla Consulta delle politiche solidali. Ecco, in sintesi, profili e impegni"
"A Modena sono oltre 60 mila le persone iscritte a gruppi e associazioni di volontariato e più di 5 mila coloro che dedicano in modo consistente parte del loro tempo libero ad attività di solidarietà. E' ciò che emerge dalla ricerca "Sfogliando la consulta delle politiche solidali", aggiornata radiografia dei gruppi e delle associazioni attivi sul territorio e iscritti alla Consulta delle politiche solidali del Comune di Modena. L'opuscolo permette di conoscere identità, progetti e indirizzi di 77 gruppi e associazioni (il 75 per cento delle 105 realtà iscritte alla Consulta) impegnati in vari settori, dal sostegno a chi soffre di precise patologie (per esempio gli Amici del Cuore, l'Associazione diabetici modenesi, l'Associazione Italiana Celiachia, Il Cestodiciliege) all'impegno verso persone in condizioni di disagio e di emarginazione (Ceis, Caritas parrocchiali, Marta e Maria, Porta Aperta), ad attività in ambito internazionale (Modena Terzo Mondo, Bambini nel deserto). Diffuse anche le associazioni legate all'età (soprattutto Circoli anziani dei vari quartieri cittadini) e a condizioni di vita familiari (Nova, a sostegno delle adozioni, l'associazione Differenza Maternità a tutela della maternità). Non mancano le associazioni a vocazione psicologica e psicosociale come il Soroptimist club e l'Associazione per lo sviluppo psicologico dell'individuo e della comunità, le realtà ad ampia diffusione territoriale - come l'Avis, l'Arci e le Acli - e i piccoli gruppi come il Centro italiano femminile, che promuove le pari opportunità. Si tratta in gran parte di associazioni che non superano i vent'anni di vita, segno di una sensibilità ed di un'attenzione che si è diffusa soprattutto negli ultimi tempi. La decana del gruppo è la San Vincenzo de Paoli, presente fin dalla seconda metà dell'Ottocento, mentre l'ultima nata è Bambini nel deserto, che dal giugno 2000 si occupa dei bambini che vivono nelle zone desertiche al confine tra il Marocco e l'Algeria. "
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