12/05/2001

QUANDO L'ARTE RITROVA IL FILO

Fino al 21 ottobre, cinque artiste - una americana, una svizzera e tre italiane - rendono omaggio con alla raccolta di pizzi e merletti del Museo civico di Modena
"Un'artista americana, una svizzera e tre italiane rendono omaggio con le loro opere tessili contemporanee alla preziosa raccolta di pizzi, ricami e passamanerie conservata nelle sale ottocentesche del Museo civico di Modena. Si tratta di Patricia Kinsella, Thessy Schoenholzer Nichols, Wanda Casaril, Gina Morandini e Lydia Predominato e l'occasione è offerta dalla mostra "Intrecci d'arte al museo", che resterà aperta fino al 21 ottobre. La mostra, che riassume idealmente il lavoro svolto negli ultimi anni sulla raccolta di pizzi e ricami e accosta volutamente opere antiche e contemporanee, è aperta da martedì a venerdì dalle 9 alle 12, sabato mattina dalle 9 alle 13, martedì e sabato pomeriggio anche dalle 16 alle 19, domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. Il biglietto d'ingresso è di 6 mila lire, ma è gratuito per chi ha meno di 18 e più di 60 anni (informazioni al numero 059-200100). Wanda Casaril, nata a Venezia, si dedica dal 1985 in maniera esclusiva alla Fiber Art, orientando le proprie ricerche espressive dapprima verso l'arazzo e in seguito nel campo del merletto, dove realizza con fili sottili opere che prediligono le grandi dimensioni. "Dopo lunghe riflessioni circa il modo di esprimere il mio personale omaggio nei confronti del nobile modenese Luigi Alberto Gandini per il suo appassionato e lungimirante operato nel settore del collezionismo tessile - spiega l'artista - ho deciso di realizzare una serie di tredici pezzi numerati e accorpati in un'unica opera, da porsi all'interno delle vetrine della sala Gandini. L'opera, realizzata in materiali poveri, scarti di una società consumistica, vuole anche far riflettere sul nostro tempo e sul valore spirituale della creatività e del lavoro". Patricia Kinsella, nata in California ma residente in Italia da 16 anni, alterna l'insegnamento al design per la produzione industriale e alla creazione artistica nel campo nella Fiber Art. Ha esposto negli Stati Uniti, in Europa e in Giappone e le sue opere fanno parte di importanti collezioni di arte contemporanea. "Visionando la collezione del Museo civico di Modena - racconta - mi sono confrontata con una miniera ricca di immagini, idee e memorie. Ho attinto a questo archivio, cintando con reti elementi significativi, per riproporli in una matrice nuova". Gina Morandini, che è nata e vive in Friuli, da tempo studia il tessuto popolare: gli antichi codici grafici dei tessitori e gli intrecci delle loro produzioni sono stati elementi d'ispirazione per alcune delle sue opere. Il merletto antico come metafora del mondo femminile ha ispirato le opere dell'artista esposte a Modena "Conoscere i reperti della collezione Gandini, tessili antichi di forte capacità evocativa, ha determinato la mia elaborazione inventiva basata proprio sul confronto", spiega. "Disporre poi di spazi ritenuti adatti ad ospitare solamente opere storiche è stata una ulteriore provocazione al mio fare". Lydia Predominato, nata a Trieste, vive e lavora a Roma ed è attiva da circa venticinque anni nel campo della Fiber Art. Ha partecipato a mostre in Italia e all'estero e collabora con il Museo nazionale delle arti e delle tradizioni popolari di Roma. "Ho raccolto con piacere - spiega - la sfida a riportare nella contemporaneità, in una lettura attuale di comunicazione iconica, la struttura e le qualità decorative del merletto tradizionale". Thessy Schoenholzer Nichols, svizzera di Basilea e in Italia dagli inizi degli anni Ottanta, ha lavorato in laboratori di restauro e musei negli Stati Uniti e in Europa occupandosi di tessuti e costumi. "Mi sento da un lato una merlettaia moderna che ripropone l'intreccio cercando umilmente di tramandare la ricchezza di una tecnica - racconta - e dall'altro un'artista che crea opere contemporanee nuove e indipendenti, ma pur sempre legate da un sottilissimo filo conduttore al passato". "

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