"Giovedì 8 marzo al Teatro Storchi Maddalena Crippa porta in scena "Sboom!", zibaldone di parole e musica che intreccia canzoni d'autore e suggestioni di scrittori "
"Uno zibaldone di parole e musica che intreccia la canzone d'autore - Tenco, De André, Jannacci, Conte - con le suggestioni di Zavattini, Loi, Testori, Pasolini. E' ciò che propone "Sboom! Canti e disincanti degli anni '60 e dintorni", il viaggio musical-teatrale che Maddalena Crippa porterà in scena al Teatro Storchi giovedì 8 marzo alle 21. La serata è organizzata dagli assessorati comunali alle Pari opportunità e alla Cultura e dal Comitato pari opportunità in occasione della Festa della donna. I tagliandi gratuiti per lo spettacolo sono in distribuzione alla Biglietteria dei Teatri, in via Scudari, aperta il martedì dalle 11 alle 19 e dal mercoledì al sabato dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 19 (ogni spettatore può ritirare un solo biglietto, valido per una persona). "Al centro - spiega la regista Cristina Pezzoli - Milano e il Nord: pensieri d'amore e di nebbia sul paese del sorpasso, motore di progresso, cemento e silenzio". L'intento è quello di "accostare la parola al canto senza soluzione di continuità per raccontare, attraverso una sorta di narrazione musicale, il boom e lo sboom, secondo la celebre definizione di Zavattini, dell'Italia degli anni '60 cercando di superare la forma un po' esangue del recital". In scena con Maddalena Crippa un quintetto composto da Alessandro Nidi (pianoforte e direzione musicale), Elio Baldi Cantù (tastiere, sax e basso), Giuliano Nidi (contrabbasso e batteria), Samuele Marlieri (clarinetto e sax) e Ivan Calestani (fagotto e tastiere). La prima parte della serata propone "L'angel" di Franco Loi, testi da "La religione del mio tempo" di Pasolini, "Vedrai vedrai" e "Io si" di Tenco, "La canzone di Marinella" di De André, "Le biciclette" di Zavattini, "L'Armando" di Jannacci e Fo, "Faceva il palo" di Jannacci e Pinetti, brani da "Il fabbricone" di Giovanni Testori" e tre canzoni di Jannacci: "Donna che te durmivent", "Vincenzina davanti alla fabbrica" e "El purtava i scarp del tennis". La seconda parte inizia con "Naufragio a Milano" di Paolo Conte, prosegue con brani da "Il meridionale di Vigevano" e "Il maestro di Vigevano" di Mastronardi, "Vecchio Frac" di Modugno, "Una zebra a pois" e "Tintarella di luna" di Mina, "Stasera di butto" di Rocky Roberts, "24 mila baci" di Celentano, "Una fetta di limone" di Gaber e Simonetta, "Il ribelle" di Ricky Gianco, "Statale 17" e "Dio è morto" di Guccini, un recitativo e corale di De André. "
Azioni sul documento