Sotto gran parte del centro di Modena, a una profondità di 4-6 metri, si estende la Mutina romana con le sue strade, i resti delle sue case, il foro e le terme, l'anfiteatro
"Colonia romana fin dal 183 a.C., Mutina fu una delle città più importanti della Gallia Cisalpina prima e della regione Aemilia poi. Molti furono gli eventi storici che ebbero come luogo la città e il suo contado. Fra quelli più noti l'assedio di Pompeo a Giunio Bruto nel 78 a.C. che vide la città arrendersi per fame, lo scontro fra il proconsole Cassio Longino e Spartaco, capo dell'esercito ribelle di gladiatori e schiavi nel 72 a.C., la Guerra di Mutina, teatro del primo scontro nel 43 a.C. fra Marco Antonio e Ottaviano, il futuro Augusto. La ricchezza della città, che Cicerone definì "firmissima e splendidissima", derivava dalla importante attività agricola del suo territorio e dall'attività artigianale e manifatturiera, in particolare la lavorazione di tessuti e la produzione di laterizi, anfore e lucerne. La città, che si estendeva originariamente per circa 35 ettari ma che nel corso del I secolo d.C. si espanse ulteriormente, occupava un'area compresa all'incirca fra piazza Grande e i viali Trento e Trieste e Ciro Menotti. Oltre questi limiti si estendevano il suburbio e le ricchissime necropoli (soprattutto lungo la via Emilia e lungo le altre strade che conducevano verso Mantova, Verona o l'Appennino). Gli edifici pubblici e privati di Mutina e le sue monumentali necropoli furono ricoperti dalle rovinose alluvioni altomedievali e ciò che oggi si può osservare al Museo civico o al lapidario Estense è solo una minima parte di quello che è ancora nascosto nelle viscere della città. Ad una profondità compresa fra circa quattro e sei metri, sotto gran parte del centro cittadino, si trova infatti un'altra città con le sue strade, i resti delle sue case, il foro e le terme, l'anfiteatro, i cimiteri. "
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