08/02/2001

""TAV E CEPAV RISPETTINO GLI IMPEGNI SOTTOSCRITTI""

"L'assessore Gallerani: "Abbiamo ottenuto ulteriori tutele sulle procedure. Per gli espropri via solo quando i cittadini avranno tutte le informazioni" "
"Trasmettiamo una dichiarazione dell'assessore Nerino Gallerani sul tema degli espropri legati alla realizzazione della nuova linea ferroviaria ad alta capacità: "Tav e Cepav devono rispettare sino in fondo tutti i patti sottoscritti sulle procedure per gli espropri e gli indennizzi. L'Amministrazione comunale è determinata a far sì che ciò avvenga a tutela degli interessi dei cittadini. Nessuna procedura andrà avanti se tali condizioni non saranno garantite. Questo va ribadito, assieme al fatto che come Comune siamo intervenuti per far modificare una scelta di Tav e Cepav di spedire comunque la lettera sulla scelta delle procedure di esproprio. Una lettera che non era corretta in un aspetto sostanziale, e che abbiamo chiesto e ottenuto fosse riformulata per garantire a tutti i cittadini coinvolti che, i termini di tempo per definire gli accordi, fossero rispettati e che tutti fossero in possesso dei necessari elementi di conoscenza. Ma va anche ricordato che a Modena, col concorso determinante del Comune, è stato definito un percorso che ha vincolato Tav e Cepav a contattare singolarmente le oltre 200 persone coinvolte, assistite dalle loro associazioni di categoria, ed a rispondere puntualmente alle loro osservazioni dopo la pubblicazione dei piani particellari di esproprio. Si trattava di passaggi e atti non dovuti, come dimostra l'esperienza di altre province dove queste cose non sono avvenute. In questi giorni, sono per la prima volta giunte agli interessati le lettere con cui si chiede di scegliere l'iter per la definizione dell'esproprio sulla base delle due possibilità che la normativa offre. Quello che noi abbiamo chiesto e ottenuto, in una materia che è oggettivamente complessa e difficile, è che non si proceda, come invece voleva Tav, ai soli espropri nella fascia di 30 metri a ridosso della linea. Esistono infatti situazioni di privati e aziende che possono avere edifici o terreni solo parzialmente impattati da questa fascia a ridosso della linea. Quindi abbiamo chiesto che la definizione dell'intesa avvenga su tutti i problemi che interessano ogni singolo soggetto. Uno degli aspetti da affrontare è quello degli edifici civili ritenuti oggettivamente incompatibili. Per alcune situazioni la cosa è chiara, ma esistono diversi casi di edifici che ricevono un danno anche se parziale. Si tratta di quantificare questo danno e nel caso sia superiore al 40% il proprietario ha la possibilità di scegliere tra restare lì, usufruendo di un indennizzo, o di trasferirsi ottenendo le risorse per ricostruire l'edificio su altra area. Calcolare questo danno richiede complesse misurazioni sul campo che sono già in corso. Quello che abbiamo chiesto e ottenuto da Tav e Cepav è che, il termine di 30 giorni entro cui aderire a una delle procedure di esproprio, parta solo dal momento in cui i cittadini sono in possesso di elementi che oggi ancora devono essere definiti. Vorrei sottolineare che questo lavoro è stato svolto in stretto rapporto con le associazioni di categoria e che i tecnici del Comune stanno ancora discutendo con Tav di diversi altri aspetti, dal merito del progetto, al tema delle interferenze con la viabilità, al piano dei cantieri a quello di mitigazione ambientale. E su queste cose abbiamo via via ottenuto modifiche sostanziali, tutte volte alla riduzione dell'impatto. Faccio l'esempio dei cantieri: ne era stato proposto uno con la presenza residenziale di 250 operai, ora Cepav ha accettato di limitare tali presenze a 80 operai. Resta poi da ribadire che l'intera partenza del progetto, oltre che alla definizione degli accordi con i cittadini impattati, è subordinata alla risoluzione di tutti i problemi sul piano delle infrastrutture che devono essere realizzate contestualmente all'intervento sulla nuova linea ferroviaria. C'è lo spostamento della linea storica alla Madonnina, le opere sulla viabilità, il nuovo scalo merci: tutte sottoposte ad una ulteriore verifica da parte del Ministero dell'ambiente, sul rispetto delle prescrizioni imposte in sede di conferenza dei servizi. Dal Governo aspettiamo le garanzie necessarie. Altrimenti non si parte". "

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