09/02/2001

SERVIZIO UNICO DI ASSISTENZA SOCIO SANITARIA AGLI ANZIANI

Approvato in Consiglio l'accordo di programma tra Comune e Azienda Usl
Via libera del Consiglio comunale all'accordo di programma tra il Comune di Modena e l'azienda Usl per l'attivazione del servizio unico di assistenza socio sanitaria agli anziani. L'importante documento, illustrato in aula dall'assessore alla sanità e servizi sociali, Alberto Caldana, è stato approvato con il voto favorevole della maggioranza, dai DS all'Udeur. Contrarie tutte le minoranze (FI, An, Modena a Colori, CCD e Rifondazione comunista). Concepito come una vera e propria cornice di riferimento, l'accordo di fatto potenzia i servizi rivolti agli anziani che già esistono, ma soprattutto permette il raccordo ed il coordinamento più stretto tra varie figure professionali del mondo sociale e di quello sanitario che prima erano staccate, separate, non raccordanti tra loro. L'obiettivo, dunque, è quello di aumentare il livello di integrazione attraverso una vera e propria cabina di regia, un'unica unità operativa locale per diverse figure che operano a sostegno dell'anziano, a cominciare dai medici di famiglia, alle assistenti sociali, alle infermiere professionali e ai responsabili delle strutture. L'accordo prevede anche il potenziamento del numero dei posti letto in ospedale per lungodegenti e dei posti letto nei centri diurni e nelle case residenziali, oltre che il servizio di assistenza domiciliare e di dimissione protetta dall'ospedale, coinvolgendo in queste ultime attività anche i privati e il mondo del volontariato. Si tratta - ha voluto ricordare in chiusura l'assessore Caldana - di un accordo forte, che ha compiuto una precisa opzione culturale per la domiciliarità, garante un adeguato sostegno alla famiglia. Votiamo contro a questa delibera - ha detto Marta Andreoli (RC) - perché abbiamo la netta sensazione che i servizi per gli anziani in questa soluzione accentrata si restringano oltre che si sanitarizzino eccessivamente a svantaggio degli interventi di carattere sociale. Mario Santanatonio (I Democratici), intervenendo anche a nome del collega di gruppo, Stefano Bellentani, dopo aver apprezzato la struttura generale del piano, ha chiesto alcuni impegni precisi alla Giunta come un maggior coinvolgimento delle strutture del volontariato e del no-profiot, un maggior controllo dell'efficienza e della qualità dei servizi offerti anche attraverso la costituzione di una consulta per gli anziani, e un controllo stretto da parte dell'Usl per un corretto utilizzo dei posti letto per lungodegenti. Vittorio Corsini (CCD) ha rimproverato alla maggioranza il grave ritardo accumulato in questi anni sul fronte delle politiche per gli anziani ed in particolare di quella dell'assistenza domiciliare. Di ben altro avviso, Ferdinando Tripi (DS) per il quale la scelta di favorire una effettiva integrazione tra le azioni sociali e sanitarie non può che qualificare l'intera offerta dei servizio rivolti agli anziani oltre che valorizzare la dimensione più strettamente umana del rapporto della città con i suoi anziani. Per Adriano Dallari (FI) quello presentato è un accordo da libro dei sogni. Noi siamo fortissimamente contrari ad un piano che sottostima la necessità di posti letto per lungodegenti così come le necessità di nuovi posti nelle strutture protette. Poi, pur essendo la figura centrale del sistema di assistenza agli anziani, in nessun momento di elaborazione del piano sono stati consultati il medici di medicina generale. La strada intrapresa con l'accordo di programma - ha detto Pietro Roversi dei DS, è quella giusta per qualificare ulteriormente l'intero sistema dei servizi rivolti all'anziano. Particolarmente forte, poi, è la scelta di attivare una sorta di sportello unico per l'anziano, soluzione questa che promuove l'integrazione tra il sociale e il sanitario oltre che innalzare l'efficacia e l'efficienza degli interventi. Per Paolo Casolari, capogruppo di An, la debolezza vera dell'accordo è l'assoluta inadeguatezza quantitativa oltre che, per molti aspetti anche qualitativa. Di fatto si è costruito una risposta per una popolazione anziana non superiore al 4% ed è veramente troppo poco. Infine, Antonio Maienza (Udeur) nell'accordo di programma ci sono sostanziali novità che testimoniano una più generale sensibilità di questa maggioranza nei confronti dei problemi dei più deboli e degli anziani in particolare. Per Maienza, poi, la scelta di dar vita ad un unico punto di accesso è non solo innovativa ma destinata a cambiare in meglio i percorsi di accesso ai servizi.

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