"Dal 3 febbraio al 31 marzo in mostra al Foro Boario la "magia di ricomporre la storia". L'Archivio del Comune si racconta, dagli antichi documenti al computer "
"Trecento documenti tra originali e copie, 9 videoregistratori, 5 computer, 2 schermi per diapositive, uno schermo grande per proiezioni, una stazione informativa, una sala conferenze con 120 posti. E, inoltre, la ricostruzione di un'aula scolastica degli anni Cinquanta, con i banchi di legno, la cattedra, la lavagna, il pallottoliere, le vecchie carte geografiche. Un imponente allestimento per srotolare idealmente nei 1400 metri quadrati del Foro Boario gli oltre otto chilometri di documenti conservati dall'Archivio storico del Comune di Modena, che da quasi otto secoli documenta l'attività politica e amministrativa della città e che rappresenta, in Emilia Romagna, il più importante fondo documentario affidato a un comune. L'occasione è offerta dalla mostra "Polvere d'archivio: la magia di ricomporre la storia", che sarà inaugurata sabato 3 febbraio alle 11 (l'ingresso al Foro Boario è in via Bono da Nonantola) e resterà aperta fino al 31 marzo tutti i giorni, sabato e festivi compresi, dalle 9 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30 (chiuso il lunedì pomeriggio, ingresso gratuito). "Pensando alla polvere che copre i documenti nei labirinti dei depositi si potrebbe pensare che basti una spazzolata con la mano per poter rimettere insieme, come per magia, i frammenti sparsi della storia", spiega Aldo Borsari, direttore dell'Archivio storico comunale e curatore della mostra. "Non è precisamente così. In realtà, quel briciolo di incantesimo che si compie scoprendo e facendo parlare i documenti è il frutto di un lavoro quotidiano, quasi secolare, a volte perfino monotono e ripetitivo, ma capace di ricreare la suggestione del passato e della nostra memoria". La mostra, che fungerà da contenitore ad una serie di iniziative didattiche, seminariali e multimediali che si svolgeranno nell'arco di due mesi, si articola in quattro sezioni. La prima è dedicata al riordino e all'inventariazione e permetterà, tra l'altro, di scoprire i carteggi e i registri che si riferiscono al patrimonio dell'Università degli studi dopo la riforma del 1772 e i registri contabili della Comunità modenese, tenuti da massaroli, tesorieri, ragionati e sindaci generali prima e dopo l'introduzione della partita doppia (si potrà, tra l'altro, ripercorrere l'iter di una spesa straordinaria, cioè la decorazione della Sala del Vecchio Consiglio). Gli atti e gli inventari che si riferiscono a questo aspetto dell'attività dell'Archivio, curati da Gianna Dotti Messori per il "Patrimonio dell'università degli studi" e da Dora Anna Barelli, Manuela Ghizzoni e Chiara Pulini per "La contabilità ordinaria della Comunità di Modena in Antico Regime (1415-1796)", saranno presentati al Foro Boario il 9 febbraio alle 17. La seconda sezione della mostra riguarda i flussi documentari, cioè la produzione e la formazione dell'archivio attraverso l'attività amministrativa quotidiana, il cui principale strumento di trasparenza, a garanzia dell'ente e del cittadino, è lo strumento del protocollo, che ebbe origine in epoca napoleonica. La terza sezione è invece dedicata all'attività di ricerca, cioè allo studio e all'analisi dei documenti per la ricostruzione storica: dall'esame delle fonti si ricavano monografie, trascrizioni di preziosi manoscritti, studi quantitativi basati su pazienti ricostruzioni, come "Il registro di guardaroba dell'Infante Isabella Savoia d'Este di Giovan Battista Spaccini", a cura di Grazia Biondi, e "Le Corti Estensi e la devoluzione di Ferrara del 1598", a cura di Guido Guerzoni, due volumi che saranno presentati al Foro Boario il 16 febbraio alle 17. La quarta sezione è infine dedicata all'attività didattica negli archivi e all'utilizzo che le scuole possono fare dei documenti nell'attività di scoperta della storia (un convegno con ricercatori, archivisti, insegnanti e studenti è in programma il 2 marzo). Completa la visita la Stazione informativa collegata a internet, che permette di accedere alle notizie e alle 14 mila immagini di documenti inserite nella banca dati dell'Archivio storico comunale (www.comune.modena.it/archiviostorico). "
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