13/12/2001

PABLO ECHAURREN REGALA A MODENA LIBRI D'ARTISTA

Da domenica 16 dicembre in mostra alla Poletti (Palazzo dei Musei) la produzione dell'autore romano. Il fondo della biblioteca di storia dell'arte conta ora 300 volumi
"Fumetti, libri d'artista, libri illustrati, libri con ceramiche, fino agli ultimi libri-libri, in cui le illustrazioni, quando ci sono, assumono una funzione assolutamente accessoria alla scrittura creativa o di documentazione. E' ciò che propone la quinta mostra della rassegna "In forma di libro", curata da Carla Barbieri e dedicata alla produzione libraria dell'artista Pablo Echaurren, che ha donato le proprie opere alla biblioteca d'arte Luigi Poletti, dove saranno esposte da domenica 16 dicembre - inaugurazione alle 11 con lo scrittore Tommaso Tonieri - al 23 febbraio (lunedì e sabato 9-13, dal martedì al venerdì 9-13/14,30-18,30, ingresso gratuito). Sale così a 300 il numero dei libri d'artista donati alla Poletti nel corso degli ultimi tre anni, un fondo che conserva opere di Giuliano Della Casa, Giosetta Fioroni, Franco Vaccari, Andrea Chiesi, alcuni preziosi e introvabili libri di Mauro Reggiani e Eugenio Miccini e diverse opere in copia unica dell'artista modenese Gianni Martini. Nato a Roma, dove vive e lavora, il cinquantenne Pablo Papageno Echaurren è cresciuto nell'ambiente del beat e dell'underground romano e, successivamente, della nuova sinistra collaborando a "Lotta Continua" dal 1973 al 1974 e poi, di nuovo, nel 1977. Dopo le prime mostre a Berlino nel 1971, a Basilea nel 1973, a Filadelfia, Zurigo e New York nel 1974 Echaurren entra prepotentemente nell'immaginario di una generazione disegnando la copertina di "Porci con le ali" di Lidia Ravera e Marco Lombardo Radice, pubblicato da Savelli nel 1976, libro culto della collana Il pane e le rose, di cui disegna anche altre copertine. In quegli anni entra anche in contatto col mondo del fumetto (Linus, Frigidaire, Comic Art, Alter Alter, Tango). Accusato di "marinettismo", l'artista riscopre i futurismi, soprattutto Marinetti "caffeina d'Europa" e Majakovskij "proletario volante", della cui produzione a stampa (libri, riviste, volantini, manifesti) diventerà uno dei maggiori collezionisti e conoscitori italiani. Nel 1981 scriverà, infatti, la bibliografia "Le edizioni futuriste di 'Poesia'", considerato da Luciano Anceschi uno studio esemplare e prezioso. Saranno Marinetti, Majakovsij, Pound, Campana, l'Evola dadaista (ma forse anche il suo secondo nome, Papageno, impostogli dal padre, il pittore Sebastian Matta), ad influenzare maggiormente la sua futura produzione artistica fatta di disegni tracciati con segno netto e veloce, colore puro urlato e steso a larghe campiture. La necessità di mettere la propria attività creativa al servizio di un più vasto impegno collettivo lo spinge a partecipare all'iniziativa di laboratorio artistico con i detenuti di Rebibbia. Da questa esperienza nascono nel 1994 la mostra itinerante nella metropolitana romana "Corrispondenze", frutto del lavoro con Renato Curcio e Marina Zatta, e la mostra "Gattabuismo", tenuta al Palazzo delle Esposizioni nel 1996. Inizia qui anche la collaborazione con Valerio Fioravanti, con il quale scrive "Rebibbia Rhapsody" nel 1996 e "Piccoli ergastoli" nel 1997. Dal 1999 Echaurren disegna e scrive per la rivista "Carta". "

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