11/12/2001

MODENA, NASCE LA FONDAZIONE CHE GESTIRA' IL TEATRO COMUNALE

Ne fanno parte anche 5 soci privati. L'istituto potrà contare ogni anno su un bilancio di oltre 8 miliardi. Sette i membri del Consiglio direttivo, presieduto dal sindaco Barbolini
"Nasce ufficialmente la Fondazione che avrà il compito di gestire il Teatro Comunale di Modena. Ne fanno parte il Comune, la Fondazione Cassa di Risparmio e cinque soci privati: Vittorio Fini, Romano Minozzi, Filippo Borghi, Oscar Zannoni e Mauro Galavotti, direttore del Cme (Consorzio imprenditori edili). L'istituto potrà contare ogni anno su un bilancio di oltre 8 miliardi. Al finanziamento statale di circa un miliardo e mezzo vanno infatti aggiunti un finanziamento regionale di circa 100 milioni, gli incassi dei biglietti venduti al pubblico (circa 800 milioni l'anno) e 300 milioni messi a disposizione dagli sponsor: Banca Popolare dell'Emilia-Romagna, Banca Popolare di Verona-Banco San Geminiano e San Prospero e Rolo Banca 1473. La Fondazione Cassa di Risparmio aderisce inoltre con un contributo annuale di un miliardo e mezzo per tre anni, ogni privato con 50 milioni l'anno per un triennio, mentre il Comune garantisce la quota necessaria a raggiungere il pareggio della gestione, cifra non inferiore ai 4 miliardi. Sette i membri del Consiglio direttivo, che sarà presieduto dal sindaco Giuliano Barbolini: tre sono di nomina municipale - gli ex consiglieri comunali Antonio Mascello, Giancarlo Montorsi, Giuseppe Tarzia - due sono indicati dalla Fondazione Cassa di Risparmio - il segretario generale Maria Concetta Pezzuoli e il docente universitario Maurizio Zoboli - e uno dai soci privati (il nome sarà noto entro l'anno). "Al termine di un importante decennio di restauri nel teatro storico più importante della città - spiega il sindaco Giuliano Barbolini - apriamo ora una stagione nuova per il sistema teatrale cittadino, una Fondazione che ci mette al passo coi tempi ed è in grado di cogliere al meglio le importanti novità legislative sul funzionamento dei teatri e sul maggiore coinvolgimento di enti e imprese. Il regime fiscale, infatti, è più favorevole agli investimenti culturali da parte dei privati poiché consente detrazione integrale dal reddito di impresa delle erogazioni liberali a favore delle attività e delle iniziative in ambito culturale comprese in un elenco di cui fa parte anche il Teatro Comunale di Modena". "

Azioni sul documento