Scheda n. 3
Sull'impostazione della manovra del Comune per il 2002 pesano in maniera determinante e negativa diverse conseguenze della Finanziaria: · La tanto annunciata compartecipazione al gettito Irpef in una percentuale del 4.5%, che entra in vigore da quest'anno, non muta nulla nella sostanza, in quanto ai 45 miliardi di entrate per questa voce, corrisponderà un taglio equivalente dei trasferimenti correnti da parte dello Stato stesso. · Peserà poi il taglio sui trasferimenti erariali correnti, pari al 6% in tre anni che significa una cifra intorno ai 3 miliardi · Dal taglio al fondo erariale investimenti deriverà un'ulteriore perdita di 950 milioni dal 2002 · Il mancato adeguamento dell'inflazione sui trasferimenti erariali inciderà probabilmente per altri 500 milioni in meno · Il rimborso Iva da parte dello Stato per i servizi dati in appalto sarà di 1600 in meno rispetto alla spesa effettivamente sostenuta. Ma le voci più pesanti riguardano gli aumenti in alcuni capitoli di spesa; · Costo degli aumenti derivanti dal nuovo contratto di lavoro (sia legati al dato nazionale che alla contrattazione decentrata) inciderà per 4 miliardi e 100 milioni, con un aumento percentuale del 3.5% · L'inflazione reale su beni e servizi acquistati dal Comune peserà in una misura variabile tra il 2 e il 5%, per un importo pari a circa 4 miliardi. · La Regione, in conseguenza di scelte del Governo da decurtato il proprio contributo destinato al fondo sociale per l'affitto di 729 milioni. Cifre pesanti che rendono ancora più necessaria una vera compartecipazione dei Comuni al gettito fiscale. Infatti le imposte comunali, a differenza dell'Irpef, non sono indicizzate, per tanto a invarianza di aliquote le entrate non cambiano da un anno all'altro. Di fronte a questo quadro, oltre al ricorso alla leva fiscale (vedi scheda numero 4) il Comune, pur rispettando i contratti ha operato e opererà ancor di più sul piano della razionalizzazione del contenimento della spesa. La spesa corrente complessiva nel 2002 avrà una crescita, rispetto all'anno precedente, vicina allo zero Quanto al capitolo dei rapporti con Meta, sulla base di un risultato gestionale 2001 previsto pari a quello del 2000 (mancando ancora i dati relativi all'ultimo trimestre), è però ipotizzato nel bilancio comunale un calo dei dividendi di circa 1 miliardo e 500 milioni, imputabile all'orientamento dei Comuni soci volto a ridurre la quota di ripartizione dell'utile, dall'80% dello scorso anno, al 60%. Tale decisione è legata alla prospettiva della quotazione in borsa di Meta ed a sostenere gli investimenti che la società dovrà portare avanti nel 2002.
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