Palma Costi risponde alla interrogazione del Capogruppo di Fi, Giorgio Barbolini
""La nuova iniziativa assunta dalla sopraintendenza con il procedimento di tutela di Casa Varini al centro della progettata rotatoria "Ciro M,enotti"costituisce una vera e propria grave lesione delle prerogative della pubblica amministrazione e dei privati coinvolti negli interventi, con intuibili gravi danni all'economia locale. E' ferma intenzione dell'Amministrazione comunale di evitare tutto questo procedendo in tutte le sedi, nessuna esclusa". Lo ha ribadito l'assessore all'urbanistica, Palma Costi, rispondendo ad una interrogazione presentata nei giorni scorsi dal capogruppo di Forza Italia, Giorgio Barbolini, "per conoscere se sia effettivamente pervenuta al Comune una presa di posizione del Sopraintendente tendente a rendere impossibile l'abbattimento di Casa Varini senza di cui la rotatoria non potrebbe essere realizzata". Il 3 ottobre scorso - ha esordito Palma Costi - il Soprintendente ha comunicato di aver riavviato per la seconda volta il procedimento di tutela per Casa Varini in via Paolo Ferrari. Visto che in materia, non più tardi di una anno addietro, si era già espresso il competente ministero attraverso il Comitato di settore che, è l'apposito organo consultivo con compito istituzionale di fornire pareri tecnici qualificati sul bene di cui viene chiesta la tutela, accertando e dichiarando esplicitamente che Casa Varini non ha l'"interesse particolarmente importante" richiesto dal d.lgs. 490/'99 per l'apposizione del vincolo di tutela" e ciò facendo ha lasciato libero e demandato al Comune di Modena di valutare l'opportunità di realizzare lo svincolo stradale ipotizzato proprio nell'area interessata dall'edificio si evince senza ombra di dubbio che la Giunta non ha compiuto passi affrettati, anzi ha rispettato completamente le procedure; allo stesso modo anche gli assessorati competenti (traffico ed urbanistica) hanno agito con correttezza e ponderazione. Una correttezza - ha poi aggiunto Palma Costi - desumibile anche dagli atti a disposizione di chiunque e che qui vale la pena di ricordare: La scelta viabilistica con creazione della rotatoria e conseguente abbattimento di Casa Varini risale al Preu, approvato il 17 dicembre '98. All'epoca non vi era alcun vincolo sulla casa, e nella lunga fase procedimnetale nulla è mai pervenuto da parte della Soprintendenza (ne' osservazioni, ne' avvio di procedura di tutela). Solo dopo la conclusione dell'iter urbanistico il Soprintendente avvio' un procedimento di vincolo. Infatti il 23 dicembre 1999 pervenne all'Amministrazione comunale la lettera di avviso di avvio del procedimento di tutela chiusa con il parere del comitato di settore del ministero, parere inviato olre che al Comune di Modena anche e direttamente alla soprintendenza tramite il provvedimento del 25 ottobre 2000 a firma del Direttore generale del Ministero, provvedimento che è molto importante perchè impartisce alla Soprintendeza la precisa direttiva di volersi attenere a quanto deciso. "Il comitato di settore ritiene che l'immobile Casa Varini, pur rappresentando un esempio di architettura seriale di un qualche interesse dal punto di vista storico - tipologico non abbia però i requisiti di "interesse particolarmente importante" richiesto dal d.lgs. 490/'99 per l'apposizone del vincolo di tutela. Il Comune di Modena, nell'ambito della strumentazione urbanistica, può prevedere idonee modalità di intervento sull'immobile al fine di mantenere la memoria storica del tessuto, così come per analoghi edifici inserito, o non, nel centro storico. In tale ambito il Comune di Modena valuti l'opportunità di realizzare lo svincolo stradale ipotizzato proprio nell'area interessata dall'edificio". Il Ministero perciò - ha poi aggiunto l'assessore - ha rigettato la richiesta di tutela avviata dalla Soprintendenza e ha chiarito che compete al Comune esprimere ogni determinazione in merito alla realizzazione dello svincolo stradale. La vicenda perciò da un lato si è chiusa in modo inequivocabile con il rigetto motivato del ministero alla tutela per mancanza dei requisiti di legge, mentre l'Amministrazione comunale ha escluso di assoggetare a vincoli l'edificio. Stante la evidente certezza raggiunta con il superiore pronunciamento del ministero, previa consultazione del comitato di settore, la Giunta in data 12 dicembre 2000 ha legittimamente, e senza la denunciata fretta, approvato il progetto esecutivo del nuovo incrocio. Occorre assolutamente ristabilire, nella vicenda in esame - ha concluso Palma Costi - il rispetto delle regole e delle rispettive posizioni giuridiche di tutti i soggetti coinvolti ed interessati alla vicenda. L'autorità governativa ha di recente concluso un procedimento di tutela con esito negativo. Non vi sono elementi nuovi e quindi è assolutamente necessario che la decisione motivatamente assunta dall'autorità sia rispettata da tutti i soggetti, compresa la Soprintendenza, la quale non può aggirare tale fondamentale esigenza, avviando un nuovo procedimento ed impedendo l'applicazione della precedente decisione, ma, fatto ancor più grave, non e ammissibile tollerare l'incertezza giuridica imposta sul bene in questione, con grave danno degli interessi pubblici e privati coinvolti, ivi compresi gli interessi degli attuali proprietari. "
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