20/11/2001

MERCATO BESTIAME, ESIGENZE ANCORA VAGHE

L'assessore Ennio Cottafavi risponde in Consiglio a due interpellanze
"Nessun mutamento di indirizzo; l'Amministrazione comunale conferma la volontà di ricercare un'area idonea per un nuovo mercato bestiame, una volta conosciute, però, le effettive esigenze e le funzioni che vi dovranno essere inserite. La sottolineatura è dell'assessore agli Interventi economici, Ennio Cottafavi, intervenuto ieri in aula per rispondere a due interpellanze del gruppo Fi - primi firmatari Olga Vecchi e Adolfo Morandi - tese a conoscere "quale decisione intende prendere la Giunta circa la costruzione di un nuovo mercato bestiame". L'impegno che ci siamo assunti e che abbiamo confermato anche in altre sedi istituzionali - ha esordito Ennio Cottafavi - rimane quello di reperire un'area per un impegno finanziario che può essere quantificato intorno ai 5 o 6 miliardi. Il documento che le associazioni di categoria hanno prodotto al sig. Prefetto, pur individuando alcune esigenze ed indicando alcuni costi di costruzione non è stato in grado di esplicitare compiutamente le dimensioni finanziarie, sia dal punto di vista costruttivo che dal punto di vista gestionale. Anzi, da questo ultimo punto di vista mancano completamente le analisi sull'economicità del suo funzionamento e quindi della sua sostenibilità. Per consentire almeno di fare il punto per quanto riguarda i costi di costruzione - ha continuato Cottafavi - sabato scorso si sono incontrati i tecnici del Comune e delle Associazioni. Dall'incontro è emerso in tutta evidenza che i costi che in un primo tempo erano stati indicati sono risultati essere sottostimati. Inoltre poiché tra le funzioni che si vorrebbero collocate nella nuova struttura alcune sono riconducibili ad altri enti, come Comune abbiamo sollecitato le Associazioni di categoria a verificare le disponibilità di tali enti, anche perché da quanto ci è dato di sapere i loro orientamenti non prevedono di collocare tali funzioni all'interno della struttura mercatale. Mancando ancora una chiara definizione delle funzioni, dell'impegno di ogni investitore privato ed ogni previsione di costi e ricavi di gestione, risulta impossibile valutare le reali possibilità di funzionamento della nuova struttura sia sotto il profilo gestionale che quello economico finanziario. Aspettiamo quindi che ci vengano forniti gli elementi necessari in tutta la loro completezza. Per quanto riguarda la possibilità di continuare a svolgere l'attività nella vecchia struttura, Cottafavi - infine - ha confermato che allo stato attuale è impossibile prima di tutto in forza del fatto che su grande parte dell'area si è dato l'avvio al progetto di riqualificazione, deciso da questo Consiglio, ma anche e soprattutto perché allo stato attuale sarebbero necessari onerosi lavori di messa di tutti gli impianti strutturali e di rete. Intervevendo nel dibattito, Andra Galli (An) ha criticato l'intero comportamento della Giunta, lontano da una necessaria ricerca di qualche soluzione alternativa alla chiusura, animato solo da obiettivi di speculazione immobiliare sull'area di Via Canaletto. Anche per Olga Vecchi (Fi) la risposta dell'assessore non è che la conferma di una scelta da parte della Giunta tutta tesa a non mantenere le promesse fatte agli operatori del mercato e alle categorie interessate. Non meno critico l'intervento del capogruppo di An, Gianpaolo Verna, per il quale la rinuncia ad un così importante servizio quale è il mercato bestiame finirà per pesare negativamente sull'intera economia della città e della provincia. Di ben altro avviso i consiglieri Ds, Giorgio Pighi e Antonio Finelli. Lo scontro montato intorno alla decisione assunta dal Comune ben poco ha a che fare con il mercato, ha detto Pighi, mentre per Antonio Finelli occorre prendere atto che i luoghi di intermediazione non sono più quelli fisici del mercato ma viaggiano su reti telematiche. Il tutto, ha concluso Finelli, in un quadro di perdite per il bilancio del Comune ormai troppo pesante rispetto alla residua dimensione delle contrattazioni. Se il nuovo mercato non si farà - ha aggiunto in sede di replica l'assessore Ennio Cottafavi - non sarà certo per la non volontà dell'Amministrazione comunale ma molto probabilmente per il fatto che i privati non avranno riscontrato nel nuovo impianto una fattibilità economica e finanziaria percorribile. "

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