Da sabato 17 novembre in mostra alla biblioteca Poletti i disegni di Antonio Bacchini, che prima di morire ha donato alla città 249 fogli e 25 vignette umoristiche
"Portava sempre con sé matita e block notes per fissare velocemente sulla carta volti, paesaggi, figure. E' così che sono nate anche tante caricature di modenesi più o meno illustri, da Ferrari a Pavarotti, da Giorgio Fini a Giuseppe Panini, senza dimenticare alti prelati, politici, giornalisti, poeti, scrittori, artisti, imprenditori, personaggi curiosi. Era stato proprio lui, Antonio Bacchini - in arte Back - a donare alla città i suoi disegni migliori poco prima di morire, il 18 gennaio dello scorso anno: 249 fogli, ai quali si devono aggiungere 25 vignette umoristiche, ora conservati alla biblioteca civica d'arte Luigi Poletti, che li mette in mostra nella propria sede, al Palazzo dei Musei, da sabato 17 novembre (inaugurazione alle 17.30) fino al 7 dicembre (da lunedì a sabato 9-13, da martedì a venerdì anche 14.30-18.30, ingresso gratuito). "E' un quadretto di provincia quello che Antonio Bacchini ci offre con le sue caricature, alcune anche con didascalia, e le sue vignette che sembrano corrispondere ad una tipologia vasta della 'fauna umana geminiana' del nostro tempo", spiega il critico d'arte Michele Fuoco. Le vignette offrono un affresco di vita modenese, di garbata riflessione e di gusto sapido, costruito con scene di fatti che la cronaca porta alla ribalta, con illustrazioni di racconti del giornalista e umorista Luigi Zanfi, e di poesie di Benedetto Benedetti. Nato a Nonantola nel 1923, Bacchini ha vissuto fin dall'infanzia a Modena dove, terminati gli studi magistrali, si è dedicato all'insegnamento pur senza trascurare la passione per il disegno e, più tardi, per la pittura ad olio (paesaggi, nature morte, figure). Ha esposto in città in varie mostre personali e collettive, ha insegnato a lungo pittura all'Università della Terza Età ed è stato un affezionato socio del circolo artistico "Il Muraglione". Le sue prime caricature furono pubblicate nel 1944 sul giornalino quindicinale "Sotto a chi tocca", realizzato da ufficiali e soldati dell'Accademia di Modena dove Bacchini prestava servizio militare. "Ho conosciuto personalmente Antonio Bacchini solo nel 1990 - ricorda la direttrice della Poletti Giordana Trovabene - quando iniziò il mio rapporto di collaborazione con l'Università per la terza età di Modena: egli gestiva il laboratorio di pittura e io davo inizio ai corsi di Storia dell'arte. Era quindi inevitabile che ci incontrassimo, ma la nostra amicizia divenne molto di più di un amichevole rapporto di lavoro. Conoscevo già da prima le sue qualità pittoriche e la sua straordinaria capacità di cogliere ogni particolare di ciò che disegnava, ma non immaginavo quanto profonda fosse la sua sensibilità e quanto lavoro dedicava ai numerosi tentativi di tradurre graficamente anche i lati più nascosti del carattere delle persone che ritraeva o le loro sensazioni più intime". "
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