"La nuova soluzione interesserà le "case" Cialdini, Ramazzini e Guicciardini"
" Esternalizzazione con asta pubblica per la gestione delle case protette - centro diurno "Cialdini" e "Ramazzini" e per la casa protetta "Guicciardini". La delibera di gara è stata approvata ieri, a maggioranza, dal Consiglio comunale. A favore del provvedimento, illustrato in aula dall'assessore ai servizi sociali, Alberto Caldana, si sono pronunciati i gruppi Ds, Udeur e Democratici con l'astensione di An. Contrari tutti gli altri gruppi. Dopo la positiva esperienza realizzata alla Casa protetta "Nove Gennaio", diventano quattro le strutture comunali in gestione esternalizzata mentre rimangono in gestione diretta le case protette San Giovanni Bosco e Vignolese. La scelta di estendere la nuova soluzione gestionale ad altre 3 strutture comunali - ha detto l'assessore Alberto Caldana - nasce prima di tutto dalla positiva esperienza già avviata alla "Nove Gennaio". In essa non c'è alcuna rinuncia da parte del Comune, ne tantomeno nascoste volontà di dismissione. Vogliamo invece estendere e potenziare i servizi rivolti agli anziani razionalizzandoli per elevare ulteriormente la qualità dell'offerta. Particolarmente complesso il capitolato d'asta dove ben due capitoli sono riservati ai controlli e alle verifiche che rimarranno in carico esclusivo al Comune, così come per la determinazione degli standard qualitativi dove gli indici vengono commisurati a quelli individuati per le due case protette in gestione diretta del Comune. La durata dell'affidamento sarà di tre anni per un importo - il primo anno - di 9,1 miliardi e 9,9 miliardi per ogni anno successivo. Intervenendo nel dibattito, Achille Caropreso (Fi) ha manifestato non poche perplessità sul dispositivo d'asta ed in particolare sul vincolo previsto dal capitolato che obbliga il vincitore ad avere in Modena una sede operativa, condizione questa --a suo dire - limitativa della possibilità di partecipazione all'asta stessa. Per Irene Cocchi (Ds) la scelta di estendere l'esperienza positivamente compiuta in questi anni alla "Nove Gennaio" si inserisce nell'ambito di quella idea di rete integrata dei servizi rivolti agli anziani che valorizza anche le potenzialità del privato pur mantenendo una parte di gestioni in forma diretta, condizione importante per sperimentazioni innovative oltre che per sviluppare professionalità indispensabili nell'azione di controllo qualità sulle gestioni. Fortemente critici, invece, i consiglieri di Rifondazione comunista, Francesco Frieri e Marta Andreoli. Le esternalizzazioni fin qui sperimentate non hanno affatto garantito risparmi. Anzi, si registrano cali di qualità in un quadro di preoccupante riduzione della presenza del pubblico in un settore così importrante quale è quello dei servizi rivolti agli anziani. Sia Frieri come Marta Andreoli non hanno poi nascosto il rischio che nell'asta qualcuno nasconda anche condizioni di lavoro prive di garanzie contrattuali. Olga Vecchi (Fi) ha invece criticato la scelta di richiedere al vincitore un centro produzione pasti a Modena, condizione troppo rigida e limitativa della partecipazione all'asta. Mauro Levratti (Ds) ha respinto le critiche di Rifondazione. Non siamo affatto in presenza ad alcuna dismissione. La scelta di esternalizzare risponde prima di tutto ad esigenze di riorganizzazione per potenziare e non certo per ridurre il peso del pubblico. Anche Mario Santantonio (Democratici) ha apprezzato il percorso proposto dalla Giunta. Prima si sperimenta, si controllano i risultati, poi si procede nella riorganizzazione. Soluzioni diverse di gestione, poi, sollecitano positivi confronti che non possono che giovare alla qualità complessiva della offerta di servizi. Positivo il giudizio di Antonio Maienza (Udeur) per il quale nel capitolato d'asta trova grande evidenza la salvaguardia della qualità dei servizi attraverso uno specifico nucleo di valutazione qualità a conferma che l'Amministrazione non solo non retrocede sul fronte dei servizi rivolti agli anziani me è al lavoro per consolidarli e qualificarli ulteriormente. Paolo Ballestrazzi (Modena a Colori), di fronte alle ragioni addotte dalla Giunta e dalla maggioranza non ha nascosto la sua sorpresa. Se è vero che la qualità dei servizi fin qui garantiti in gestione diretta dal Comune è buona non si capisce il perché si debba procedere con nuove esternalizzazioni. Se invece la ragione sta nella ricerca di nuiove soluzioni per contenere le spese, appare strana la scelta di procedere solo con tre strutture e non invece con tutte e cinque. "
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