Resterà aperta fino al 18 febbraio la mostra del Museo civico archeologico
Resterà aperta tre settimane più del previsto la mostra sugli Etruschi organizzata dal Museo civico archeologico nelle sale delle raccolte comunali, in largo sant'Agostino. L'esposizione, la cui chiusura è stata spostata dal 28 gennaio al 18 febbraio, propone raccolte etrusche del territorio modenese, ex voto ritrovati nella città di Veio, reperti provenienti da Chiusi e da Volterra e materiali di varie aree dell'Italia centro-settentrionale e dell'Etruria padana. La mostra si suddivide in tre nuclei e propone 234 oggetti, alcuni dei quali veri e propri gioielli di famiglia del Museo, in gran parte sconosciuti o comunque poco noti. Un primo consistente gruppo di materiali proviene dall'Etruria tirrenica: fra questi le terrecotte votive della stipe di Veio e altri oggetti ritrovati a Chiusi e a Volterra o attribuibili, per il tipo di produzione artigianale, al mondo etrusco. Di particolare interesse alcune fibule di ferro, restaurate da poco, che hanno rivelato una ricca decorazione e le tracce ancora visibili dei tessuti ai quali erano fissate. Un secondo gruppo di materiali, databili tra l'VIII e il IV secolo a.C., è costituito da reperti che provengono dall'Etruria padana, fra cui gli oggetti in bronzo e le ambre di un corredo sepolcrale del VII secolo a.C. ritrovato a Brescello. Un ultimo gruppo di oggetti dei secoli VII - V secolo a.C. appartiene a popolazioni non etrusche, in particolare alla civiltà Picena, diffusa nelle Marche e in parte dell'Abruzzo, e a quella di Golasecca, che durante l'età del ferro si sviluppò in Lombardia e in Piemonte, soprattutto attorno al lago di Como e al Ticino. La mostra è aperta da martedì a venerdì dalle 9 alle 12, sabato mattina dalle 9 alle 13, martedì e sabato pomeriggio anche dalle 16 alle 19, domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. Il biglietto d'ingresso è di 6 mila lire (gratuito per chi ha meno di 18 e più di 60 anni).
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