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I laboratori nelle scuole superiori di Modena

Partecipazione attiva e grande interesse tra i ragazzi degli istituti superiori modenesi che hanno preso parte al Progetto Log In, ovvero ai laboratori di prevenzione sulla violenza di genere nei nuovi media rivolti agli studenti delle scuole secondarie II grado (classi 2°-3°-4°) di Modena. Un importante progetto europeo, di cui è capofila il Comune di Modena – Assessorato alle Pari Opportunità- con la collaborazione del Centro Documentazione Donna di Modena, che ha seguito gli aspetti metodologici dei laboratori basati sui principi dell'educazione fra pari, la ‘peer education’ (intesa come  strategia educativa che mira a favorire la comunicazione tra adolescenti riattivando lo scambio di informazioni e di esperienze interni al gruppo dei pari). Coinvolti sette Istituti superiori del territorio: Tassoni (4E, 3B, 3E, 4G); Muratori (2G); Venturi (5P); Sacro Cuore (3ITA); San Filippo Neri (11 ragazzi/e); Barozzi (2E); ITIS Corni (4E ELT), per un totale di 251 ragazzi/e nell’anno scolastico 2013/2014.

Mission del progetto è stata quella di combattere la violenza di genere attraverso la promozione, tra i teenagers, di comportamenti responsabili nell'uso che fanno dei social network e dei new media. Durante i laboratori, della durata media di circa 10-12 ore ciascuno suddivisi in più incontri, si è lavorato con impegno seguendo un percorso pensato ad hoc e diviso in tre diversi momenti. Un primo momento di formazione rivolto ad un’intera classe da parte di un adulto esperto, per fornire agli studenti gli strumenti necessari alla gestione di un gruppo di discussione. In questa fase si è cercato di aiutare soprattutto i ragazzi più timidi e introversi ad essere partecipi. Allo scopo sono stati utili giochi di ruolo, discussioni, simulazioni, sempre sui temi caldi della differenza e delle relazioni fra i generi, degli stereotipi di genere, dei diritti e doveri legati alla privacy sui nuovi media, cittadinanza attiva, sviluppo dei contenuti specifici (cos’è la violenza di genere, stigmatizzazione di qualsiasi comportamento violento, a chi rivolgersi per denunciare la violenza, ecc.). Alla fine di questa prima fase sono stati gli stessi studenti a decidere quale ruolo avere nel successivo step attivo di sperimentazione.

Il secondo momento, infatti,  si è basato totalmente sulla peer education vera e propria nelle altre classi: due o tre coppie (preferibilmente maschio/femmina) hanno gestito due o tre sottogruppi di un’intera classe conducendo una discussione attraverso una delle tecniche apprese durante la formazione. Con alcuni suggerimenti da parte dell’esperto i peer educator hanno stabilito modalità d’intervento adeguate (ad esempio giochi di ruolo, dibattiti in due squadre su tesi opposte relative al tema, ecc.). Ai gruppi è stato richiesto di produrre tipologie differenti di materiale (cartelloni, slides show, ecc.) per diffondere e viralizzare messaggi contro la violenza di genere. Poi si è passati alla sperimentazione della peer education attraverso i propri profili Facebook: si è chiesto ai ragazzi di condurre e promuovere dibattiti sui temi affrontati, in una pagina di Facebook dedicata al progetto,  rispondendo in senso costruttivo a commenti e obiezioni provenienti dai loro amici e cercando di diffondere un messaggio positivo ed efficace sulla violenza di genere. Altro momento fondamentale è stata poi la sperimentazione della peer education attraverso la realizzazione di video: si è scelto di approfondire il tema della ‘video education’,  perché la creazione di piccoli video amatoriali è oramai una pratica molto comune tra gli adolescenti che poi utilizzano piattaforme come Youtube e Facebook per diffonderli. Attraverso i laboratori i partecipanti hanno sviluppato i propri contenuti e creato dei veri ‘video education’. Infine è stato presentato in aula il lavoro svolto in autonomia da parte dei diversi gruppi di peer educator.

Ora non resta che aspettare la grande festa finale a chiusura dei laboratori, in programma il 21 maggio prossimo nello spazio La Tenda di Modena, dove si vedranno i video realizzati dai ragazzi e verrà lanciato il contest per scegliere lo slogan del progetto che servirà anche per una campagna di sensibilizzazione contro la violenza.

I video sono già visibili alla pagina Facebook del progetto "https://www.facebook.com/pages/Log-in-Modena-Laboratori-violenza-di-genere/258036807682065?ref=ts&fref=ts"