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La metodolgia

Tutte le attività del progetto sono basate sulla continua collaborazione tra esperti di diverse discipline: esperti in materia di questioni di genere e di violenza di genere, educatori, psicologi, valutatori, esperti di nuovi media e social networks, esperti nel campo delle politiche giovanili. Essi mettono a disposizione il loro know-how e le loro competenze per affrontare le molteplici sfaccettature dello stesso problema: come prevenire, tra i giovani, eventuali episodi di violenza fisica / psicologica contro le donne, incoraggiati dalle nuove tecnologie.

 

Il progetto prevede diverse fasi: una fase preparatoria, durante la quale i partner discutono, impostano, testano e perfezionano gli strumenti di formazione da utilizzare nelle azioni pilota; una fase di attuazione (sessioni di formazione in quattro paesi diversi), una fase di valutazione dell’impatto delle azioni pilota e che precede la fase finale di comunicazione, durante la quale i partner saranno invitati a diffondere i risultati del progetto.

 

I punti di forza della metodologia di LOG IN sono:

 

- l’uso della peer education, testata con successo in “Perspective" (http://www.perspective-daphne.eu), il precedente progetto Daphne coordinato dal Comune di Modena.

L’UNESCO definisce la peer education come “l'impegno delle persone che appartengono a un particolare gruppo al fine di facilitare cambiamenti nello stesso gruppo.” Il pacchetto formativo rivolto ai giovani comprende, accanto a una tradizionale attività di formazione svolta da esperti, attività di educazione tra pari (attuata sia vis-à-vis, sia attraverso i social networks), durante la quale alcuni studenti diventeranno formatori di altri studenti;

 

- lo sfruttamento delle nuove tecnologie, sia durante la fase di formazione (educazione tra pari attraverso i social networks), sia durante la fase di comunicazione dei risultati del progetto, quando gli studenti saranno invitati a realizzare video e altri prodotti al fine di amplificare l’impatto del messaggio.

 

Questo approccio rende l'azione di formazione più rispondente alle esigenze e agli stili di comunicazione dei giovani e favorisce la partecipazione attiva e l’assunzione di responsabilità da parte dei giovani stessi.