Radici, identità, appartenenze: termini e concetti che godevano fino a poco tempo fa di scarsa circolazione nei testi di metodologia storica. Oggi invece vivono nei nostri discorsi, da quelli quotidiani a quelli della politica. Sono diventati le nuove parole della paura: degli altri, del mondo, del nuovo millennio. Il presente spaventa e spinge a recintare il proprio posto nel mondo. In nome di questa volontà di conservazione, siamo invitati a ritagliarci anche il nostro pezzo di passato. La storia, quella che insegniamo e quella che sempre più spesso viene usata dalla politica, diventa la "nostra" storia, il marchio identitario che ci deve distinguere. Ma è impresa vana, quella di lottizzare il passato.
Dalla preistoria alla storia attuale, i contributi qui raccolti ce ne danno una conferma inequivocabile: la storia è di tutti. E’ il titolo di un convegno, Documentaria 2005, e ora di questo libro; è anche, in tempi di cambiamenti continui dei programmi di studio, un punto fermo sulla base del quale orientarsi e valutare la loro correttezza scientifica.
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