Guida alla consultazione del catalogo

Al catalogo on-line si accede attraverso un’apposita maschera di ricerca.
La ricerca può essere condotta in diversi modi.

  • Utilizzando i campi destinati ai dati di catalogazione: ogni campo è collegato ad un elenco predeterminato che è stato elaborato utilizzando un linguaggio controllato. L’utilizzo degli elenchi è obbligatorio per i seguenti campi: Aree tematiche, Descrittori, Materiale, Ordine, Classe. L’individuazione di un’Area Tematica consente di accedere ad un elenco di Descrittori cioè una selezione di parole-chiave che individuano e specificano i contenuti concettuali trattati nel documento. Le aree tematiche sono suddivise in 3 macroaree: Disciplinari, Metodologico-strutturali e Disablità.
  • Compilando i dati relativi alle informazioni bibliografiche: è sufficiente specificare l’Autore (o la Responsabilità) e/o il titolo per accedere ai materiali presenti corrispondenti alla richiesta fatta. Nel caso si forniscano informazioni incomplete (solo cognome autore o solo parte del titolo) comparirà una lista contenente tutti i materiali che corrispondono ai dati immessi. I documenti saranno elencati in ordine alfabetico determinato dai titoli.
  • La ricerca può essere effettuata anche attraverso la voce Termini di ricerca: in questo campo è possibile digitare una o più parole che consentono di ricercare informazioni significative contenute negli abstract dei documenti presenti nel catalogo. L’abstract è una sintesi del contenuto concettuale del documento originale. È espresso in linguaggio libero e serve a indirizzare l’utente verso il documento primario, poiché fornisce le informazioni atte a stabilire la necessità di consultare la fonte originale.
     

Per una ricerca mirata a soddisfare in breve tempo le esigenze dell’utente, si consiglia una ricerca completando più campi di ricerca.
Ad esempio una volta individuata l’Area Tematica e il rispettivo Descrittore, se si seleziona nel campo Ordine l’ordine scolastico che interessa, comparirà una selezione dei materiali pertinente ai campi compilati.

AREE TEMATICHE
Le fonti documentarie raccolte privilegiano una classificazione per categorie di aree tematiche, ad ognuna delle quali corrisponde un elenco di descrittori. Tali aree sono raggruppate in 3 macroaree.
Le prime due riguardano le aree disciplinari e le aree metodologico-strutturali che si riferiscono all’intero sistema formativo.
I termini utilizzati sono stati scelti secondo un criterio di generalità e si riferiscono ad aree disciplinari o metodologico-strutturali, di tipo più trasversale rispetto alle singole discipline.
In relazione ai singoli ordini scolastici, assumono specifiche denominazioni, ad esempio il termine "lingua italiana" contiene al suo interno materiali che potrebbero riguardare la letteratura o l’analisi testuale e per la scuola dell’infanzia il campo di esperienza “I discorsi e le parole”. Nello specifico, le aree tematiche sono le seguenti:

Aree disciplinari
 
Aree metodologico-strutturali
A 
Arte
B
Biblioteca/documentazione
EF
Educazione Fisica
EdA
Educazione Adulti
EI 
Educazione Immagine
For
Formazione
EM
Educazione Musicale
Or
Orientamento
ET
Educazione Tecnica
Ped
Pedagogia
F
Filosofia
PL
Politica Legislazione
G
Geografia
Pr
Progettazione/Programmazione
I
Informatica
P
Psicologia
LI
Lingua Italiana
SF
Sistema Formativo
LS
Lingua Straniera
V
Valutazione
M
Matematica
 
 
R
Religione
 
 
Sc
Scienze
 
 
St
Storia
 
 
SS
Studi Sociali
 
 



La terza macroarea è quella della disabilità, suddivisa nelle seguenti aree tematiche:

Au 
 
 
Fa
 
 
Fp 
 
 
La
 
 
Mo
Mobilità
 
 
Psa
Politiche Sociali/Assistenza
 
 
Rtc 
 
 
Sa
 
 
Se
 
 
Sp Sport    
TL
 
 
TD
Tipologie di disabilità
 
 


Qualche suggerimento è opportuno riguardo alla ricerca dei materiali inerenti l’Intercultura, che non compare come macroarea, in quanto trasversale a più discipline.
Nella maschera di ricerca si possono selezionare le seguenti voci:

 Campo Area tematica / Disciplina  Campo Descrittore  Campo Termini di ricerca
 Lingua Italiana  Lingua Seconda  Quadro Comune Europeo  
 Interlingua
 Certificazione
 Studi Sociali  Educazione  Interculturale
 Diversità Uguaglianza
 Antropologia Culturale
 Aspetti Etici
 Organismi internazionali
 Immigrazione / Migrazione
 Guerra
 Pregiudizio
 Solidarietà
 Conflitto/i
 Razzismo
 Valorizzazione delle diversità
 Educazione alla pace
 Cultura d’origine
 Dialogo Interreligioso
 Diritti
 Educazione allo sviluppo
 Labotratorio interculturale
 Progettazione / Programmazione  Nessun descrittore specifico  Accoglienza
 Inserimento scolastico
 Mediazione linguistica
 Mediazione interculturale
 Centri  interculturali
 Pedagogia  Interculturale  Integrazione
 Formazione interculturale
 Didattica interculturale

 

 

Riferimenti Teorici/culturali

Vi si collocano i materiali che sviluppano una riflessione ed un dibattito intorno ai temi dell’integrazione ed alle problematiche legate alle situazioni di disabilità.

Scuola
La scuola è un’istituzione che organizza i processi formativi di insegnamento/apprendimento. Il termine viene impiegato anche per definire l’insieme delle istituzioni scolastiche di una nazione.
L’area tratta tematiche inerenti alla storia della scuola e dell’istruzione, alla sperimentazione, alla legislazione, alle metodologie e alla didattica; alle ricerche teoriche, alla sperimentazione, alle indagini e rilievi statistici; agli ausili e strumenti per l’insegnamento/apprendimento. In particolare vengono raccolti materiali relativi all’integrazione scolastica di persone che vivono degli handicaps in base alla presenza di deficit o a connotazioni sessuali, etiche, culturali, sociali ed economiche che costituiscono differenze nell’ambito di un contesto dato.

Lavoro
“... Il lavoro rappresenta non soltanto lo strumento essenziale dell’autosufficienza ed il tramite primario della socializzazione, ma anche l’elemento fondamentale della realizzazione di se stessi, della risoluzione delle problematiche dell’autostima e dell’identità. L’avvio di un’attività produttiva, il recupero di una vita in comune determinano occasioni per un inserimento più generale nel contesto sociale e costituiscono un elemento importante al fine della crescita psicologica e razionale. L’inserimento lavorativo in questa prospettiva è l’operazione riabilitativa nell’accezione più esatta in senso psicosociale di assegnazione dei ruoli” (1).
L’area raccoglie contributi teorici su handicap e lavoro, ricerche e documentazioni di esperienze di percorsi di integrazione lavorativa.

(1) Enrico Montobbio, Handicap e lavoro. Handicappati e Società n. 1, Edizioni del Cerro, 1982
 

Formazione professionale
Gli interventi finalizzati all’inserimento di persone con deficit all’interno di situazioni di formazione professionale sono da collocarsi nel contesto della F.P. In generale: “...La FP deve essere intesa come un sistema di interventi capace di inserire i giovani nel mondo del lavoro, nel contesto di una concezione più generale della formazione permanente. Questo ci permette di recuperare e fare vivere nella collettività anche il ragazzo handicappato in quanto viene considerato un cittadino che ha dei diritti: la società deve predisporre degli interventi per poterlo inserire sia nel mondo del lavoro che nella vita sociale con le forze fisiche ed intellettive di cui dispone” (2).
In quest’area vengono quindi compresi gli aspetti normativi, istituzionali e metodologici oltre che storici che hanno caratterizzato le politiche di integrazione delle persone con disabilità in questo settore.


(2) G. Adani, F. Casadei, M. Contini, N. Cuomo, La formazione professionale e gli handicappati: una politica educativa del territorio, Il Mulino, 1990
 

Politiche Sociali/Assistenza
L’area comprende i servizi e le progettualità che rispondono a determinati obiettivi che si rivolgono ad una popolazione con disabilità, che vivono situazioni handicappanti o che hanno comunque necessità di assistenza, intervento terapeutico ed educativo nell’ambito della propria famiglia o ambiente protetto.

Sanità
In questa area quale vengono comprese funzioni, strutture, servizi e attività comunque destinati alla promozione, al mantenimento e al recupero della salute fisica e psichica. Intendendo per sanità non l’assenza di infermità, ma uno stato di completo benessere fisico mentale e sociale, vengono comprese nel concetto stesso anche le istanze relative agli aspetti legislativi, organizzativi ed al personale.

Famiglia
Offre un contributo alla comprensione delle dinamiche familiari legate alla presenza di un individuo in situazione di disabilità e alle problematiche relative alla rete dei contatti che la famiglia ha con la realtà sociale oltre che la conoscenza del dibattito intorno alla prevenzione dei deficit ed alla formazione delle famiglie.

Tempo libero
L’area esplora il tempo libero in tutte le sue dimensioni: dal quotidiano (dopo scuola, dopo lavoro) all’eccezionale (vacanze, accessibilità ai luoghi turistici), aprendo la riflessione al posto del tempo libero nell’integrazione sociale, al ruolo e compiti dell’Ente Locale, delle istituzioni e dell’associazionismo.
“...Si tratta di situazioni che incidono fortemente sulla costruzione della personalità di ogni individuo e che non possono essere ignorate dalla persona handicappata né da coloro che a qualsiasi livello si occupano della sua integrazione sociale” (3).

(3) Sergio Neri, Mario Brotini, Handicap e Tempo Libero. Handicappati e Società n. 4, Edizioni Del Cerro, 1982


Sport
L’area copre il dibattito relativo all’ordinamento legislativo, alle strutture sportive disponibili e progettabili, alle figure professionali del settore, alla vita associativa. A questo va aggiunto il modo in cui ogni singolo vive questa esperienza: in questo senso si affaccia la dimensione dello sport come evidenza del “fisico”, come realizzazione di prestazioni, come impossibilità di negare un corpo diverso, come stima per un corpo diverso.

Mobilità
Il tema dell’area è da intendersi nel modo più ampio come possibilità da parte della persona con disabilità di sperimentare i rapporti affettivi, economici, politici, culturali e solidaristici che in esso emergono come condizione fondamentale per poter strutturare la propria identità. L’interesse, inoltre, è rivolto al problema dei trasporti, delle barriere architettoniche e della progettazione.

Ausili
Idee, accorgimenti, attrezzature, che possono servire alle persone con disabilità per sostituire una funzione lesa, per diminuire lo sforzo fisico o compiere un’attività in modo più sicuro e completo. Gli ausili possono favorire la comunicazione, esigenze e compiti professionali, l’autonomia personale ed in genere la vita di relazione.
Nell’ambito dell’area vengono prese in considerazione le informazioni che riguardano le varie tipologie di ausili, le sperimentazioni e le ricerche attuate ed in corso intorno ad essi, il dibattito relativo alla possibilità di accesso a questi strumenti.

Tipologie di disabilità
Per descrivere questa area si utilizza uno stralcio del contributo del prof. Renzo Vianello, responsabile scientifico dei siti www.disabilitaintellettive.it  e www.integrazionedisabilita.it sull’uso della terminologia relativamente alle problematiche della disabilità, che risulta complessa e in continua evoluzione.
Prima della disabilità: il funzionamento normale, le attività personali e la partecipazione sociale...Inoltre: meglio non usare “handicap”… Ovvero ICF
Nel 2001, la World Health Organization (WHO), Organizzazione mondiale per la sanità (OMS) ha pubblicato la International classification of functioning, disability, and health (ICF). (…) L’ICF è complementare all’ICD-10, anche se si caratterizza (aspetto innovativo) per andare oltre una prospettiva medica tradizionale in quanto considera anche aspetti sociali e ambientali.
In definitiva esso è orientato sul funzionamento e sulla salute della persona.
Scopi cruciali sono:
- fornire una struttura concettuale per capire gli stati di funzionamento e di eventuale disabilità correlati alla salute;
- proporre un linguaggio comune per favorire la comunicazione fra operatori con competenze diverse (medici, operatori sociali, studiosi, politici, persone con disabilità e loro familiari ecc.);
- fornire un sistema di classificazione e di codifica sistematica che favorisca confronti.

La disabilità (quando ci sono problemi nel funzionamento) è ovviamente considerata, ma all’interno del più ampio contesto del funzionamento dell’individuo a sua volta considerato nell’interazione persona-ambiente. (…)
L’ICF ha uno scopo essenzialmente statistico e di socializzazione internazionale delle modalità di classificazione. Per raggiungerlo in modo adeguato cerca di creare un terreno comune agli operatori: un atteggiamento che valorizzi la valutazione delle positività prima ancora delle condizioni problematiche. (…)
Inoltre l’Allegato 5: ICF e le persone con disabilità cita:
… In particolare l’OMS riconosce che gli stessi termini usati nella classificazione possono, nonostante il grande impegno di tutti, rivelarsi stigmatizzanti ed etichettare le persone. In risposta a questa preoccupazione venne presa la decisione, agli inizi del processo, di abbandonare totalmente il termine “handicap” – data la sua connotazione peggiorativa in inglese e in altre lingue, italiano incluso – e di non usare il termine “disabilità” come nome di una componente della classificazione, ma di mantenerlo come termine ombrello generale.
I riflessi sulla prassi italiana sono enormi, ma inevitabili: bisogna abbandonare progressivamente ogni espressione che contenga la parola handicap (anche se l’espressione italiana in situazione di handicap era preziosa nell’evidenziare il ruolo del contesto ambientale).

La documentazione qui raccolta mira a fornire una conoscenza più approfondita sulle disabilità, sulle risorse da potenziare, sugli interventi educativi, ri-abilitativi e sanitari che possono sostenere e migliorare il funzionamento della persona con disabilità.

Sessualità
“... Occuparci di questo tema ha assunto per i nostro gruppo di lavoro un significato paradossale che ci ha permesso di ricollocare la sessualità all’interno di un ordine più ampio che riguarda l’identità della persona disabile. In questo senso, approfondire gli aspetti della sessualità attraverso questo tema senza dimenticare o negare questo tema, la globalità della persona disabile in cui gli aspetti cognitivi, mentali, emotivi, corporei, ecc..., sono correlati strettamente tra di loro, costituendo un’unità che non ha senso frantumare. Insomma la sessualità non può rappresentare uno strumento di normalizzazione o di riscatto per nessuno, ma non per questo può essere negata o frantumata in significati estranei alla propria esperienza e ai propri sentimenti...” (4)


(4) Relazione a cura di Daniela Lenzi e M. Cristina Pesci del Centro di documentazione dell’AIAS: Handicap and Sexuality: group experiences with disabled people and professional training with educators” presentata al Convegno “Handicap e Sessualità, Salonicco, settembre 1981, nell’ambito del Progetto Helios.