L'idea
Partecipare a Play è diventato negli anni un appuntamento fisso e atteso, tanto atteso che, la preparazione dei progetti da mostrare in fiera, inizia sempre qualche mese prima e diventa per noi una grande sfida!
Per l’edizione 2019, avevamo deciso di usare gli strumenti della palestra per costruire un gioco da tavolo inedito che non avesse nulla da invidiare ai giochi presentati negli altri stand, o quasi! ;-)
Dal momento che il tema dell’anno era lo spazio, abbiamo pensato di ambientarlo in un futuro lontano abitato da alieni, astronavi e dischi volanti. E poi? Bisognava studiare la meccanica del gioco, le regole e farlo funzionare non bene, ma benissimo!
Per questa parte abbiamo chiesto aiuto ad un amico di makeit, Filippo Landini, non solo grande appassionato e conoscitore di giochi da tavolo, ma anche game designer nel tempo libero. Ed è stato così che è nato makeitTHEGAME, il nostro giocone.
Siamo di parte, ma per noi è un gioco molto bello e ce lo facciamo raccontare in prima persona dal suo autore al quale abbiamo rivolto con un po' di domande!
Intervista con l'autore
Giocavi fin da piccolo o hai scoperto tardi questa passione?
Da ragazzo ho iniziato a giocare con gruppo amici, ma con l’università mi sono fermato. Solo da papà ho ricominciato! Da quelli dell'Haba in famiglia siamo passati a giochi sempre "più da gamers" con una passione che non si è fermata.
Il passaggio dal giocare ai giochi da tavolo a inventarli come avviene?
Ho cominciato a frequentare un gruppo di giocatori tra i quali è presente un autore molto attivo qui a Carpi. Ho playtestato diverse sue creazioni ed, essendo un architetto, forse non ho resistito al richiamo di progettarne uno anche io!
Quanti ne hai creati? Come si chiamano?
Ad oggi ne ho creati 5 compreso makeitTHEGAME e sono Pecunia olet, Five findoms, Praline e Build a village. Nessuno è pubblicato, anche se per alcuni di essi, diverse case editrici hanno manifestato un certo interesse.
Come hai progettato il gioco per Makeit? Quali obiettivi ti ero dato?
L'obiettivo era quello di creare un gioco semplice da poter far giocare in fiera e che mostrasse tutte le attività svolte all'interno della palestra digitale. Dall'idea di usare un linguaggio di scrittura informatico ho pensato subito al codice di scrittura binario.
La creazione di una sequenza di zero e uno, doveva dare la possibilità di creare tutti gli oggetti che si possono realizzare in palestra, utili al consegumeto della vittoria. Dal momento che Play era dedicato allo spazio, abbiamo pensato alla creazione di navicelle spaziali di diversi dimensioni che si potevano creare sia con stampa 3d che taglio laser. In questo modo i pezzi del gioco erano proprio la dimostrazione pratica di quello che in palestra si può realizzare.
Quanto tempo ci hai messo? Quante prove?
Per pensarlo e perfezionarlo 3/4 mesi, nel tempo libero ovvio! E poi playtestato una dozzina di volte.
Ci dici il tuo gioco preferito?
Oh, che domanda! Molto difficile perchè sono tantissimi. Forse Scythe, per le tante partite giocate in compagnia di cui serbo ricordi belli.
Alcuni giochi per iniziare da grandi?
Carcassone, Seven wonders, Ticket to ride e Stone age! Buone partite!
Il giocone per giocare!
Il tabellone
Le regole
La preparazione
Gamers felici in fiera!