Il libro ricostruisce la tragica vicenda di 4.000 malati di mente sepolti a Cadillac sur Garonne, nel sud-est della Francia. Dimenticati in morte come in vita.
In un paese di poco più di duemila abitanti, riposano quattromila "alienati", la cui storia s'intreccia con quella dell'adiacente ospedale psichiatrico e del castello prigione dove erano internati i "pazzi" nella Francia del regime filonazista di Vichy che, in quel periodo, sterminò 45.000 malati di mente.
"Paura del diverso, vergogna e ignoranza. Per lungo tempo la malattia mentale ha prodotto il rifiuto sociale e ha consentito di giustificare la segregazione in spietate istituzioni totali. Solo negli ultimi decenni, l'evoluzione della psichiatria e le conseguenti normative, pur non riuscendo a cancellare del tutto pregiudizi e riserve, hanno aperto la porta almeno nel mondo occidentale a un dibattito teorico che ha permesso la chiusura dei manicomi e la denuncia del sistema che li governava. Ma la storia del popolo degli invisibili che in passato, sia sotto i regimi totalitari che al riparo di sistemi liberaldemocratici, sono morti annientati negli ospedali psichiatrici, è rimasta comunque per lo più sconosciuta"