FOLLIA E DINTORNI

Rassegna Cinematografica “Castaway on the Moon” Di Lee Hae-Jun, 2009 Marcello Brighenti presenta il film e conduce il dibattito

La forza del cinema coreano è quella di riuscire, anche in un momento di crisi a tutti i livelli come quello dei tardi Anni Zero, a garantire comunque una manciata di film all'anno destinati a non essere dimenticati. Castaway on the Moon appartiene senza dubbio alla categoria e non potrebbe andare diversamente con un soggetto simile, uno dei migliori del decennio: un impiegato rovinato economicamente e psicologicamente tenta il suicidio gettandosi da un ponte sul fiume Han ma anziché in acqua finisce sull'isoletta Bamseom. Minuscola, verdeggiante e disabitata, l'isola si rivelerà da principio una prigione - Mr Kim non sa nuotare e ha il cellulare scarico, quindi non può andarsene da Bamseom - e in seguito un rifugio per il protagonista, emarginato da una società schiava della pura logica del profitto. Unica ad accorgersi di questo "naufrago di città" è un'anima altrettanto sensibile e altrettanto aliena(ta), la hikikomori Ms Kim, reclusa volontaria da tre anni per sfuggire a una società - in particolar modo quella coreana - ormai maniacalmente basata sull'immagine e sulla perfezione estetica (si veda anche la competitività di The Actresses in questo senso).
Due solitudini destinate a incontrarsi e a trasformare quella che per quasi un'ora è un'irresistibile commedia grottesca in un dramma in cui l'amore sembra metterci lo zampino. Permane il dubbio che, con un soggetto simile a disposizione, Lee Hae-jun - che nasce sceneggiatore e vanta nel suo passato cult come Conduct Zero - avrebbe potuto limare qualche dettaglio, specie nella seconda parte, e regalarci un capolavoro, ma (per ora) Hae-jun rimane più sceneggiatore che regista, capace di stupire con la fantasia ma forse meno con soluzioni visive folgoranti. Ciò nonostante, Castaway on the Moon, sotto l'apparenza, rapidamente scongiurata, di semi-parodia del quasi omonimo film di Robert Zemeckis (con tocchi de La leggenda del re pescatore di Gilliam), cela ambizioni ben più profonde e costituisce qualcosa a metà tra un grido di allarme e un lamento di dolore sulla crudeltà della società coreana di oggi, entropicamente destinata a schiacciare le individualità meno conformi a uno status vivendi elevatissimo e sempre più irraggiungibile. 

A cura di Associazione Rosa Bianca
Cinema, Video e Proiezioni, Festival, rassegna
Ingresso Gratuito
Dal 29/11/2018
Al 29/11/2018
Dove
La Tenda
Viale Monte Kosica 91, Modena
Orario

Dalle ore 21.00 alle ore 24.00

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