Laboratorio tra la danza e il teatro per la decostruzione degli stereotipi nelle canzoni
Il laboratorio è condotto da Daina Pignatti
con l'occhio fotografico di Dante Farricella
Un laboratorio di movimento, tra la danza e il teatro, tre giorni più un momento performativo finale, dedicato a persone di tutte le età e tutti i corpi pronte a ridere e scoprire gli stereotipi di maschile e di femminile che si nascondono nelle canzoni che ascoltiamo anche quando non ci facciamo troppo caso.
C'è stata una prima tappa a novembre, proficua e appassionante, allora abbiamo deciso di proseguire, approfondiremo schemi di movimento e
parole, accoglieremo nuove proposte, per parlare di "cose serie senza prenderci troppo sul serio".
Il percorso sarà accompagnato dalla presenza fotografica di Dante Farricella.
A chi è rivolto:
La partecipazione al laboratorio è aperta a femmine e maschi di tutte le età, a chi ci è nato e a chi lo è diventato, a chi ha un corpo e ne vorrebbe un altro, a chi ha un corpo e gli piace un sacco, a chi ha voglia di ridere di se stesso e di cosa succede intorno, a chi non ha mai danzato e si sente inadeguato e a chi danza da sempre e quello è il suo unico linguaggio.
Quindi fatevi avanti
Cosa serve:
Per partecipare è necessario indossare vestiti e scarpe comode e portare con se una canzone che contiene stereotipi legati al genere in un telefono o in un lettore mp3 che si possa collegare all'amplificazione o ascoltare in cuffia.
Quando:
Sabato 12 maggio dalle 14 alle 17 - domenica 13 maggio dalle 14 alle 18 - mercoledì 16 maggio dalle 20,30 alle 22,30
giovedì 17 maggio dalle 19,00 alle 21,00, performance ore 20,00
La presenza è necessaria tutti i giorni del laboratorio. Gli incontri si svolgeranno a La Tenda in viale Molza, la performance al cinema 7B in via
Nicolò dell'Abate, 50
Quanto costa:
Il laboratorio è gratuito per tutti.
Per iscrizioni e informazioni
info@adifferenteye.it oppure tel 3470454509
Daina Pignatti, attrice prestata alla danza,
studia recitazione in Accademia Nazionale d'Arte Drammatica, poi come Danzeducatore. Dal 2013 cura, per Virgilio Sieni, in percorso di
Accademia sull'arte del gesto in Emilia Romagna che coinvolge persone di tutte le età. Nel 2012 fonda, con Elisabetta di Terlizzi e Francesco
Manenti, Bàbu Teatro Danza, compagnia di danza per ragazzi associata a Sosta Palmizi. Collabora con l'associazione MUVet di Bologna in
progetti performativi legati al contesto urbano.
Da sempre si occupa di corpi ed espressione sia in contesti professionali che di comunità.